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19/08/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Pebble Beach 2015: vince una Isotta Fraschini
Con l’assegnazione del Best in Show al concorso di eleganza di Pebble Beach, si è conclusa la settimana automobilistica di Monterey. Per l’ennesima volta, la seconda di fila tra l’altro, ha vinto una macchina costruita in Italia. L’edizione 2015, la numero 65 del concorso più prestigioso del mondo, ha visto primeggiare l’Isotta Fraschini tipo 8 […]
19/08/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Con l’assegnazione del Best in Show al concorso di eleganza di Pebble Beach, si è conclusa la settimana automobilistica di Monterey. Per l’ennesima volta, la seconda di fila tra l’altro, ha vinto una macchina costruita in Italia.

L’edizione 2015, la numero 65 del concorso più prestigioso del mondo, ha visto primeggiare l’Isotta Fraschini tipo 8 A del 1924 dotata di carrozzeria Cabriolet della svizzera F. Ramseier & Cie Worblaufen. Il telaio numero 605, con motore numero 604, nasce nel 1924 ed è originariamente abbigliato con carrozzeria Tourer. Fino a quando, nel 1931 o 1932, è acquistato dalla Carrozzeria svizzera Worblaufen per fare da base ad un imponente e sportivo Cabriolet.

Terminata la costruzione, la vettura viene esposta al Salone di Ginevra del 1932, con fiancate, portiere e tetto in colore bianco, parafanghi e parte superiore del cofano neri. L’anno successivo vince il Grand Prix d’honneur al Concorso di Cannes. E proprio nel 1933 viene venduta al primo proprietario: la famiglia Leuba di Ginevra, titolare dell’azienda orologiaia Favre-Leuba, dove rimarrà per i successivi 27 anni.

Venduta nel 1960, grazie a un annuncio su un giornale, a Yves Dalmier, dopo 6 anni torna sul mercato. E’ nel 1966 che la acquista il collezionista Albert Prost, che la mantiene con le dovute attenzioni e la usa sporadicamente. Sarà la famiglia di Prost che venderà la vettura all’asta, a Parigi, nel Febbraio del 2014. Il nuovo proprietario è il collezionista americano Jim Patterson che, sebbene la vettura si trovi in discrete condizioni generali, decide di intraprenderne il restauro completo.

“Quando ho cominciato a lavorare sulla macchina” ci dice Don McLellan, il responsabile tecnico del centro restauro canadese di RM, “mi sono trovato davanti a un oggetto completamente originale, con ancora tutte le parti in legno stampate con il numero 42 di commessa. Pochissima la ruggine, ed altrettanto sani i legni. I pannelli della carrozzeria, però, erano tutti ondulati. Abbiamo dovuto ribatterli e raddrizzarli, con uno sforzo non indifferente. Il motore ha mantenuto quasi tutte le sue componenti di origine, ma i pistoni, purtroppo, non sono più i suoi originali, sostituiti nel corso degli anni”.

Tra le altre vetture presenti sul prato di Pebble Beach, non sono passate inosservate la Ferrari 250 California “ex Alain Delon”, alla sua prima uscita dopo l’asta che l’ha vista protagonista lo scorso Febbraio a Parigi, e l’Alfa 8C Berlinetta Touring, già vincitrice del Best in Show sia in California sia a Villa d’Este.

La classe dedicata alle vetture della Carrozzeria Touring è stata tra le più ammirate, grazie alla bellezza spettacolare delle auto realizzate dalla carrozzeria milanese. Tra le “conservate”, il primato di classe, nella categoria dopoguerra, è andato alla Jaguar D-Type del 1956, telaio XKD524, che ha un passato sportivo di medio livello ma che, proprio per questo motivo, è rimasta perfettamente originale, con un solo proprietario, il gentlemen driver Paul Pfohl, fino al 2004.

Massimo Delbò

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