Piccole bombe tedesche: Opel Corsa GSi, esuberante, ma solida e razionale - Ruoteclassiche
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29/08/2024 | di Andrea Paoletti
Piccole bombe tedesche: Opel Corsa GSi, esuberante, ma solida e razionale
Non possiede l’alone mitico delle sue rivali, non viene ricordata per la potenza fuori catalogo, ma alla voce prestazioni si difende alla grande e in quanto a look non passa di certo inosservata
29/08/2024 | di Andrea Paoletti

Nell’arena delle piccole sportive anni 80 arriva tardi, molto tardi; del resto l’Opel entra nel mercato delle utilitarie dopo le Case rivali e la Corsa GSi, la sua versione sportiva, non vuole stupire con effetti speciali. Eppure, sfoggia un look sorprendente per una tedesca e vanta prestazioni tutt’altro che disprezzabili, pur senza ricorrere al turbo.

101 CV per 188 km/h. La Corsa viene introdotta sul mercato nel 1982 e declinata in una prima versione sportiveggiante, la GT da 70 CV (lanciata nel 1985), ma è solo nel 1987 che la Opel fa il grande salto e al Salone di Francoforte presenta la GSi, in occasione del primo leggero restyling del modello. Forte di un 1.6 litri monoalbero in testa con iniezione elettronica Bosch LE Jetronic raggiunge i 101 CV, su un corpo vettura che pesa solo 830 kg. Complice la prontezza di risposta del quattro cilindri tedesco, l’utilitaria pepata raggiunge i 188 km/h - niente male per la potenza non eccezionale - e impiega 9,5 secondi per passare da 0 a 100 km/h. La GSi, insomma, ha carattere e soprattutto una caratterizzazione estetica che lascia il segno.

Sportività genuina. Disponibile solo con carrozzeria a tre porte, la Corsa GSi si riconosce infatti per i paraurti maggiorati, i profili sottoporta di plastica che proseguono sul bordo inferiore degli spoilerini anteriore e posteriore, la calandra in tinta con la carrozzeria che include il logo GSi e i moderni cerchi di lega a tre razze che ospitano pneumatici 175/65 R14. All’interno, sedili avvolgenti di tessuto specifico, volante a tre razze, contagiri, manometro dell'olio e voltmetro, ma nessuna concessione al lusso. L’allestimento era infatti decisamente spartano e improntato a una solida razionalità.

Poco apprezzata. La Corsa GSi viene proposta inizialmente senza catalizzatore, ma dall'ottobre 1989 la marmitta catalitica diventa di serie. In Italia, va detto, non ebbe un grande successo, schiacciata da una concorrenza affermata e più aggressiva, nella maggior parte dei casi maggiormente prestazionale. Così, la Corsa da quasi 190 orari diventa una scelta controcorrente, nonostante gli sforzi della Casa di presentarla come un’auto di moda per i giovani. Non era infatti spudorata come una Fiat Uno Turbo o una Renault 5 GT Turbo e nemmeno stilosa e performante come una Peugeot 205 GTI.

Sottovalutata ai tempi, difficile da trovare. Così, la Corsa GSi in un’ipotetica classifica delle piccole sportive dell’epoca non finirebbe tra le prime cinque, tanto che forse qualcuno nemmeno ne ricorda l’esistenza. Peccato, perché, da buona tedesca, la GSi era - ed è - una buona macchina, con tanta sostanza, basata su un comportamento stradale sincero, che permetteva di divertirsi subito, senza filtri, con l’impianto frenante misto dischi-tamburi perfettamente adeguato e un piacevolissimo rombo “vecchia scuola”. Oggi, complice la ridotta diffusione, è difficilissimo trovarne una, ma la quotazione è accessibile: meno di otto mila euro per un esemplare in ottime condizioni.

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