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26/02/2007 | di Redazione Ruoteclassiche
POST-IT SUL PAESAGGIO ALPINO
Da oltre 80 anni la sua livrea punteggia di giallo le valli elvetiche. Ma il servizio ha una tradizione più antica, inaugurata nel 1906 sulla tratta Berna-Wohlen-Detligen. Nemmeno la penuria di gasolio e di gomme riuscì, durante la seconda guerra mondiale, a fermare questi intrepidi corrieri, che dal 1924 annunciano il loro arrivo con tre […]
26/02/2007 | di Redazione Ruoteclassiche

Da oltre 80 anni la sua livrea punteggia di giallo le valli elvetiche. Ma il servizio ha una tradizione più antica, inaugurata nel 1906 sulla tratta Berna-Wohlen-Detligen. Nemmeno la penuria di gasolio e di gomme riuscì, durante la seconda guerra mondiale, a fermare questi intrepidi corrieri, che dal 1924 annunciano il loro arrivo con tre squilli di tromba: le prime tre note dell’ouverture del "Guglielmo Tell" di Gioachino Rossini

Il servizio degli Autopostali è stato inaugurato dalle Poste Svizzere il 1° giugno 1906, sulla linea Berna-Wohlen-Detligen, con tre autocorriere costruite da Berna, Martini e Saurer. Potevano trasportare 14 passeggeri alla velocità massima di 30 km/h. Erano soggette a guasti frequenti e offrivano assai poca sicurezza.

Dopo la I guerra mondiale le Poste rilevarono dall'esercito cento autocarri, trasformati in autocorriere: nel 1919, con la tratta del Sempione, venne aperta la prima linea su un passo alpino. Durante la II guerra mondiale, benzina e gasolio furono razionate anche nella neutrale Svizzera e le Poste elvetiche dovettero trasformare a gassogeno ben trecento corriere.

Il tipico Autopostale svizzero giallo, quello dei manifesti turistici, si identifica con la serie di 86 automezzi che, fra il 1941 e il 1947, le fabbriche della Saurer e della Berna consegnarono alle Poste, cui si aggiunsero, nel 1953 e 1955, 41 Saurer modello "L4C", con motore a 6 cilindri di 8725 cm³ da 125 CV. Pesavano 6950 kg e potevano trasportare 29 passeggeri seduti più 11 in piedi, alla velocità massima di 74 km/h. Dotate di servosterzo pneumatico, cambio a preselezione e un sistema d’avviamento pneumatico, queste corriere erano dette "Schnauzen" (naso lungo).

Nel 1955 entrarono in servizio i nuovi autobus a cabina avanzata che offrivano, a parità di lunghezza, il 25% in più di posti a sedere. Si trattava degli FBW "C40U": con un motore da 150 CV toccavano gli 80 km/h e trasportavano 50 passeggeri, di cui 14 in piedi (80 esemplari costruiti fino al 1966). Un modello simile, il "3DUX", fu realizzato dalla Saurer in 22 unità fra il 1957 e il '62. Altra tappa importante fu quella segnata dal Saurer "RH 525-23", considerato alla stregua di una Rolls-Royce, messo in servizio dal 1978 al '85 in ben 244 esemplari.

Oggi il servizio degli Autopostali copre una rete di 10.000 km e trasporta ogni anno oltre cento milioni di passeggeri. Gli autobus sono tutti modernissimi, ma conservano la livrea gialla e l'avvisatore acustico introdotto nel 1924: le prime tre note dell’ouverture del "Guglielmo Tell" di Rossini.

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