Una platea con due posti: strettini, ma intimi. È quanto promette la "Cortomobile", al secolo "il cinema più piccolo del mondo". Lo ha realizzato, all'interno di un'Alfa Romeo "2000" del 1974, Francesco Azzini, art director di Hulot, associazione culturale nata a Firenze nel 2004 per favorire la distribuzione e la promozione di cortometraggi.
Tendine di raso bordeaux calano sui finestrini laterali e sul parabrezza, lo schermo bianco si srotola sopra il volante di legno e un proiettore digitale, piazzato nella parte posteriore della vettura, lo illumina. In locandina vi sono una sessantina di cortometraggi di generi diversi, compresi cartoni animati per bambini: chi sale a bordo ha diritto a un bouquet di tre scelte, poi smonta e lascia il posto ad altri spettatori. In una serata di quattro ore si riesce a fare un pienone di 90 persone. Non male.
Il primo e unico cinema d'Italia su quattro ruote, quando ancora espletava il suo unico ruolo di automobile, apparteneva a un bancario siciliano; poi la conversione, la nuova livrea che fa il verso ai polizieschi degli anni 70 (con le scritte, debitamente elaborate, della Polizia su una fiancata e dei Carabinieri sull'altra), i tour nelle piazze, i chilometri macinati da un paese all'altro e la piccola folla di curiosi ad accoglierla.
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01/09/2011
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QUELL’ALFA “2000” È TUTTO UN CINEMA
Una platea con due posti: strettini, ma intimi. È quanto promette la “Cortomobile”, al secolo “il cinema più piccolo del mondo”. Lo ha realizzato, all’interno di un’Alfa Romeo “2000” del 1974, Francesco Azzini, art director di Hulot, associazione culturale nata a Firenze nel 2004 per favorire la distribuzione e la promozione di cortometraggi. Tendine di […]
01/09/2011
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