Renault 16: l’auto da vivere, insieme - Ruoteclassiche
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10/04/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Renault 16: l’auto da vivere, insieme
La Renault 16 introduce un nuovo concetto, quello dell'auto "da vivere": comfort e versatilità segnarono il successo della berlina media francese.
10/04/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

1965. Il segmento dei “crossover” non era ancora stato inventato, eppure in casa Renault si pensava già ad un auto comoda e versatile da vivere con famiglia o amici al seguito. Un concetto inedito per una berlina media, una scelta che si rivelò vincente.

La Renault 16 debutta al Salone dell’automobile di Ginevra del 1965, la sua architettura 2 volumi e mezzo suscita clamore in quanto rappresentava una soluzione moderna ed inusuale tra le auto della sua categoria. In un’era che vedeva ancora le berline classiche dominare il mercato, lo stile innovativo e la modularità degli interni permisero alla Renault 16 di affermarsi nel segmento superiore differenziandosi dalle concorrenti. Il coraggio premiò la Renault e la nuova nata superate le perplessità iniziale venne accolta con favore dalla critica e dalla clientela: la Renault 16 vince il titolo “Auto dell’anno 1965”. Comodità, abitabilità e versatilità erano le parole chiave che definivano il progetto per “l’auto da vivere”, una filosofia simile a quella della più piccola Renault 4, qui riproposta su una vettura di media cilindrata corredata da comfort e finiture decisamente superiori.

Un’idea rivoluzionaria. La Renault 16 portava a compimento il "Progetto 114" : dopo vari colpi di mano e ripensamenti vide la luce la vettura che conosciamo. Scartata la formula tre volumi la Renault 16 venne proposta con un comodo portellone posteriore. Si caratterizzava per una generosa abitabilità, ma soprattutto per le infinite possibilità di configurazione interna. I sedili ed il divano, ad esempio, si potevano regolare in modo tale da formare una sorta di culla per bambini; i sedili anteriori erano abbattibili in modo da creare un piano unico con la seduta del divano e ottenere così un comodo letto a due piazze. Inoltre, era possibile anche ripiegare o eliminare del tutto il divano posteriore per aumentare la capacità di carico del bagagliaio: si passava dai 346 litri della configurazione 5 posti a ben 1.200 litri rimuovendo il divano, un risultato da record per gli standard dell’epoca! La regolazione dei sedili, assumeva un ruolo di primo piano non soltanto in ottica utilitaristica, ma introduceva un concetto di ergonomia finalizzato all’uso ricreativo: un concetto rivoluzionario nel senso letterale del termine, in quanto la Renault 16 non rappresentava soltanto un auto da famiglia, ma diventava un hub, uno spazio da condividere e vivere nei viaggi come nelle gite fuori porta. La Renault 16 si prestava a tutte le sfide!

Un corredo importante. Due anni dopo, al Salone di Ginevra del 1968 debutta la Renault 16 “TS” (Tourisme Sportif), spinta da un 1.5 da 83 cv (contro i 62 del modello base). La TS si caratterizzava per una dotazione rinnovata, introducendo un corredo di accessori che all’epoca erano riservati ad auto di fascia ben più alta e spesso offerti a pagamento: nuovi i sedili anteriori con bracciolo, il cruscotto include anche il contagiri e l’indicatore della temperatura dell’acqua. Il tergicristallo è a doppia velocità con quattro lavavetri; è previsto il retrovisore interno con funzione anti-abbaglio. Il posacenere è illuminato, il lunotto posteriore è dotato di sbrinamento, e per vederci chiaro la TS offriva anche i fari addizionali allo iodio! Insomma una dotazione di grande prestigio per l’epoca, ma non finisce qui visto che tra gli optional la Renault 16 offriva vetri anteriori elettrici, divenuti di serie nel 1969. Nello stesso anno sono disponibili le anche luci di retromarcia, il tettuccio apribile a comando elettrico e i rivestimenti in pelle.

A come "Automatique". Altra importante novità, l'introduzione della Renault 16 TA, il motore è lo stesso della TS, depotenziato a 67 cv. Si tratta della prima vettura francese prodotta in grande serie dotata di cambio automatico tradizionale: un 3 marce con convertitore di coppia. Le dotazioni sono quelle di un’ammiraglia, ma a quei tempi nessuna vettura di alta gamma avrebbe potuto offrire la stessa praticità della Renault 16. Dal 1970 i modelli L e TL sostituiscono gli allestimenti base e Super, per l'occasione viene rinnovata la fanaleria posteriore; mentre dal 1973 l'allestimento TX si pone al vertice della gamma. Il nuovo modello di punta prevede un frontale con fari rettangolari sdoppiati e griglia del radiatore specifica, il motore è un 1647 cc da 93 cv accoppiato a un cambio a 5 marce in luogo di quello a 4. Il cambio automatico è disponibile sulla nuova TX "Automatique", progettata per garantire consumi praticamente analoghi alla TX manuale.

Storia di un successo. La Renault 16 contribuisce anche allo sviluppo di Renault come brand internazionale: metà delle vendite è destinata all’esportazione e viene venduta persino negli Stati Uniti. La Renault 16 viene prodotta fino al 1980 in quasi 2 milioni di esemplari, raggiungendo il milione di esemplari già nel 1972. Dal 1975 la Renault 16 viene affiancata e poi sostituita dalla Renault 20: e incomincia un nuovo viaggio...

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