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28/10/2009 | di Redazione Ruoteclassiche
REVISIONI A RISCHIO PER LE “STORICHE”
La soluzione di un problema parte sempre dall’individuazione della causa. Ciò non significa, però, che la terapia sia rapida, economica e soprattutto indolore. È stato così anche per il tema delle revisioni obbligatorie dei veicoli più anziani, “rimbalzati” dalle officine private. Sulla questione si era sollevato un autentico polverone, alimentato dalle proteste di quanti si […]
28/10/2009 | di Redazione Ruoteclassiche

La soluzione di un problema parte sempre dall'individuazione della causa. Ciò non significa, però, che la terapia sia rapida, economica e soprattutto indolore. È stato così anche per il tema delle revisioni obbligatorie dei veicoli più anziani, "rimbalzati" dalle officine private. Sulla questione si era sollevato un autentico polverone, alimentato dalle proteste di quanti si erano visti respingere la propria vettura sulla base di "un'incompatibilità tecnica" in sede di revisione.

Cosa accadeva? Che con il nuovo sistema informatico entrato in vigore il 17 agosto, alcuni numeri di telaio (quelli delle automobili più vecchie) non venivano più riconosciuti dal software utilizzato dalla Motorizzazione (MCTC). Risultato: non ammissibilità alle prove. Per capire meglio, fate conto di scrivere una e-mail a un indirizzo inesistente e di ricevere un semplice riscontro di "errore", senza tuttavia avere la benché minima indicazione su come far pervenire la comunicazione al destinatario corretto.

Ebbene, questo più o meno accadeva anche con gli addetti ai lavori in Motorizzazione, i quali - interpellati dalla singole officine - anziché provvedere alla correzione del software, trovavano di gran lunga più semplice invitare gli utenti a recarsi presso i propri centri presenti solo nei capoluoghi di provincia (e spesso con personale largamente insufficiente), senza minimamente curarsi del disagio arrecato agli automobilisti.

Le lamentele giunte in redazione sono state così tante e documentate, che abbiamo girato la palla ai vertici della Motorizzazione. La risposta del Direttore Generale, Maurizio Vitelli, è stata cortese e tempestiva. "Conosciamo il problema, che è da imputare agli errori di trascrizione negli archivi della Motorizzazione, quando i dati erano ancora inseriti a mano, prima di venire informatizzati. Abbiamo già dato istruzioni ai nostri uffici provinciali di aggiornarli dietro semplice presentazione dei libretti di circolazione".

Tutto risolto, quindi? Pare di no, dato che Vitelli ha ampiamente messo le mani avanti: "Tuttavia, per quanto detto, alcuni libretti potrebbero contenere un numero di telaio incompleto o inesatto: in questi casi non rimane che controllare preventivamente il veicolo". Domanda scontata, quindi: in questo caso la revisione può essere effettuata soltanto presso i centri della Motorizzazione?

Risposta: "Anche se le nostre proposte di modifica al Codice della Strada in merito ai veicoli storici più anziani vanno in questa direzione, sino ad approvazione delle nuove norme questa operazione (riscontro e aggiornamento in fase di revisione dei dati del telaio eventualmente discordanti n.d.r.) può essere fatta anche dalle officine autorizzate. Salvo eccezioni per i casi in cui, per particolari motivi, ritenessimo comunque di sottoporre il veicolo al nostro controllo. Il nostro obiettivo, in un'ottica di trasparenza ed efficienza operativa, è quello di eliminare gli abusi e avere archivi aggiornati".

Visti i precedenti, non nascondiamo di nutrire qualche dubbio sul fatto che tutti i centri privati riescano a concludere la revisione positivamente: invitiamo pertanto i lettori, in questo caso nostri inviati sul campo, a segnalarci eventuali abusi, incomprensioni e anomalie.

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