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13/01/2010 | di Redazione Ruoteclassiche
REVISIONI? STIAMO RISOLVENDO IL PROBLEMA
La battaglia sulle revisioni biennali, affidate in esclusiva alla Motorizzazione per le vetture ante 1960, come prevede il nuovo decreto alla firma del ministro Mattioli, non è stata affrontata nel modo più opportuno dall’Asi e dai registri di marca nel corso delle innumerevoli riunioni per le proposte di modifica al nuovo Codice della Strada. Come […]
13/01/2010 | di Redazione Ruoteclassiche

La battaglia sulle revisioni biennali, affidate in esclusiva alla Motorizzazione per le vetture ante 1960, come prevede il nuovo decreto alla firma del ministro Mattioli, non è stata affrontata nel modo più opportuno dall'Asi e dai registri di marca nel corso delle innumerevoli riunioni per le proposte di modifica al nuovo Codice della Strada.

Come abbiamo ampiamente dimostrato, portando a revisionare un'Alfa Romeo "Giulietta Spider" del 1960 (Ruoteclassiche agosto 2009), una Lancia "Aurelia B20" del 1952 e recentemente una Lancia "Augusta" del 1935, le attuali procedure e attrezzature utilizzate presso le officine private permettono anche ai veicoli ante 1960 di superare i test. Sulla questione abbiamo interpellato il direttore generale della Motorizzazione, Maurizio Vitelli, al quale abbiamo mostrato i risultati delle nostre prove.

Ed ecco la sua risposta: "Da un punto di vista tecnico penso non ci siano problemi. Per quanto riguarda i veicoli più anziani respinti dalle officine private, a causa della necessità di aggiornare i dati mancanti nel nostro archivio centrale, mi sembra che le istruzioni che abbiamo dato ai nostri uffici periferici stiano lentamente risolvendo il problema. Gli eventuali ritardi nella restituzione dei libretti di circolazione presentati per tali aggiornamenti dipendono dai carichi di lavoro e rientrano nella competenza degli uffici stessi".

L'ipotesi avanzata dai club e dai registri di avere a disposizione un tecnico della Motorizzazione per effettuare le revisioni presso un luogo convenuto comporterebbe, invece, non pochi disagi, anche per le inevitabili formalità burocratiche connesse. Quindi la soluzione di Vitelli di consentire in alternativa il ricorso alle officine private con le attuali procedure anche per le auto ante 1960 ci sembra una soluzione di buon senso.

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