Dopo un pieno di avventura ai quattro angoli del mondo, la "Vagabunda" approda al Museo Bonfanti-Vimar di Romano d'Ezzelino (VI), donata dagli stessi proprietari. È una Lancia "Flavia Coupé" del 1964 che il giornalista Roberto Chiodi acquista nel 1996 per partecipare, con la moglie Rita, alla Pechino-Parigi per veicoli storici.
Rinforzata nelle sospensioni, rialzata da terra ed equipaggiata con una coppia di sedili della Maserati "Biturbo", la vettura parte poi nel 2000 da Londra per Il "Giro del mondo in 80 giorni". A Pechino i Chiodi sono quarti assoluti e primi di categoria, ma la "Flavia" è esausta. Nel Nord del Canada l'auto finisce in un burrone ma, rabberciata alla meglio, rientra in Italia.
Avventure vissute attraverso incontri talvolta curiosi: dal concorrente giapponese che li mandò a cena e si fece carico, di notte in Cina, della riparazione del radiatore della Lancia al meccanico in Patagonia che non volle essere pagato (Italia, en mi corazòn) o al saldatore sovietico che, al momento del conto, disegnò sul parafango uno zero e, alle insistenze di Chiodi, dentro al cerchio tracciò una mezzaluna. Quello era il prezzo. Un sorriso.
RICORDI DI UNA “VAGABUNDA”
Dopo un pieno di avventura ai quattro angoli del mondo, la “Vagabunda” approda al Museo Bonfanti-Vimar di Romano d’Ezzelino (VI), donata dagli stessi proprietari. È una Lancia “Flavia Coupé” del 1964 che il giornalista Roberto Chiodi acquista nel 1996 per partecipare, con la moglie Rita, alla Pechino-Parigi per veicoli storici. Rinforzata nelle sospensioni, rialzata da […]
30/06/2011
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