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Ritrovamenti: la prima Multipla non si scorda mai

Qual è la prima auto che vi ha “marchiato a fuoco” da bambini? Il barnfinder Luca Manzoni si ricordava di quella 600 Multipla che vedeva tutti i giorni quando aveva cinque anni. A un certo punto sparì, ma non dalla sua memoria. Finché pochi giorni fa, a sorpresa…

Una volta tanto, ecco un ritrovamento tutt’altro che rocambolesco. Non ha comportato centinaia di chilometri di esplorazione, né avventure con frusta e cappello fra la vegetazione spontanea. Niente roba da Indiana Jones del barn find, in sostanza. Anzi, in questo caso non soltanto non c’è alcun “Tempio Maledetto”, ma neppure un “barn”, un fienile in senso stretto. Il ritrovamento delle due Fiat, una 600 Multipla del 1962 e una 1100 R blu Pavone del 1965, è avvenuto in maniera del tutto casuale su Facebook. Oltretutto, le due Fiat erano già state sottoposte a restauro alla fine degli anni Ottanta. La 1100 R ha la tappezzeria rossa dei sedili e i tappetini di gomma quadrettati che sembrano appena usciti da Mirafiori, nonostante sia “ibernata” dal 1990.

L’imprinting dell’auto classica. Stavolta la storia del ritrovamento si annoda con quella personale di Luca Manzoni. Che oggi ha 27 anni, ma quand’era un bambino di appena cinque subì l’imprinting di una 600 Multipla bicolore, bianca e azzurra, in allestimento taxi a 6 posti. La guardava ogni volta che la mamma lo portava a fare la spesa. “Ricordo che su quella Multipla ogni tanto sedeva una bambina, più piccola di me”. Fu un amore a prima vista, un’apparizione, un fulmine a ciel sereno, scegliete pure voi la definizione più appropriata. La prima auto non si scorda mai e al piccolo Luca piacque così tanto, che il primo modellino regalato da mamma e papà fu proprio quello della Multipla: “Ho ancora il filmato in VHS di quel momento”. Nel ’98, improvvisamente, la Multipla sparì com’era apparsa: da un giorno all’altro. Negli anni, Manzoni è cresciuto nel culto personale del vintage assorbendo ciò che poteva sulle auto d’epoca. Non tanto dai libri o dalle riviste, ma osservandole dal vivo e, più tardi, ritovandole ovunque. Il ricordo della 600 Multipla avvistata a Monza da piccolo restava confinato all’infanzia. Remoto, eppure vivissimo. Chissà dov’era finita.

Era sempre rimasta accanto a lui. La storia della Multipla bicolore è stata ricostruita con i documenti e le testimonianze di chi l’ha custodita in tutti questi anni. Apparteneva a una signora, insieme alla 1100 blu. Dopo la scomparsa della proprietaria, le due Fiat furono cedute a un carrozziere dall’altra parte della città e ospitate in un capanno sul retro, in attesa di miglior sorte. I mesi sono diventati anni, poi decenni. Finché, poche settimane fa, il proprietario ha notato un post di Manzoni mentre cercava auto da restaurare sul Marketplace di Facebook. “Ho qui un paio di Fiat, vedo che è di Monza anche lei, perché non viene a dare un’occhiata?”. Lì per lì, il barnfinder non ci ha dato troppa importanza. Entrambe erano già restaurate, che razza di ritrovamento sarebbe? Poi qualcosa è scattato. Sarà stato l’istinto, un’eco, fatto sta che Manzoni ha deciso di guidare la sua Giulia Super 1300 color prugna verso i sobborghi. Quando ha visto la “sua” 600 Multipla, non ha potuto credere ai suoi occhi. Era proprio lei! L’auto che lo consacrò all’amore per le classiche è finalmente sua. E stavolta in scala integrale.

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