La collezione privata di Rolls-Royce e Bentley che sarà battuta all’asta da RM Sotheby’s in Liechtensein ci offre l’opportunità di rievocare gli specialisti dell’allestimento “de luxe” come Brewster, Vanden Plas e Park Ward.
È intitolata “A passion for elegance” l’asta che il prossimo giugno disperderà un’eccellente collezione privata di Rolls-Royce e Bentley fuoriserie. Non serve tradurre il concetto, né di spiegare perché non ci sia niente – o quasi – di più esclusivo, bello e sibaritico su quattro ruote delle versioni speciali di queste grandi aristocratiche dell’automobile. La collezione di 25 vetture si dipana in 88 anni di storia, sarà aggiudicata senza riserva e rievoca l’età dell’oro delle saloon di lusso britanniche. Il pezzo più pregiato è la famosa Rolls-Royce Phantom II Special Town Car della Brewster: quando fu costruita, si fregiava della nomea di auto più costosa al mondo.
Dio salvi le regine. Ci sono voluti 30 anni per mettere insieme questa collezione unica, basterà un fine settimana a disperderla. Finora le venerabili signore sono state custodite in una rimessa appositamente allestita, bella come un museo. Hanno costituito il soggetto di un libro e, secondo le dichiarazioni del venditore, dal punto di vista storico “la collezione è completa. Nel caso della Rolls-Royce, ogni periodo di rilevanza storica conta almeno una rappresentante. La serie di Bentley mostra lo sviluppo del marchio dal 1931, l’anno in cui fu acquisita dalla Rolls-Royce, ai tempi odierni. È simile a una mostra d’arte, in cui gli oggetti sono esposti in relazione reciproca. Le auto possono essere raggruppate secondo criteri diversi, aspetto che senza dubbio rappresenta uno dei punti forti della collezione”.
La vedette. La Rolls-Royce Phantom II Special Town Car realizzata dalla Brewster è un esemplare unico e la prima delle sole tre Town Car speciali costruite che mantengono integralmente la carrozzeria originale. Fu costruita per volere del miliardario americano Matthew Dick di Washington, che sborsò 31.000 dollari: una cifra esorbitante per il 1933. Fu l’auto più costosa al mondo venduta quell’anno e, nonostante i quasi 90 anni di età e i cinque proprietari a libretto, ha mantenuto l’originalità. Le fuoriserie della carrozzeria americana rasentavano talmente la perfezione, che qualcuno definì Tiffany’s “la Brewster dei gioiellieri” e non viceversa. L’azienda fu fondata nel 1810 da James Brewster a New Haven, Connecticut. Per tutto il XIX si occupò di vetture a cavalli. La svolta con quelli vapore arrivò nel 1896, ma su una vettura elettrica. La Brewster strinse quindi un accordo con Rolls-Royce America e si specializzò sulle saloon di Sua Maestà. Fra il 1915 e il ’25, Brewster & Co. fu la carrozzeria di riferimento della ricca clientela statunitense. Solo la Grande Depressione del ’28 mise un freno alla sua attività. Nel ’37 la Brewster & Co. fu assorbita dalla Rolls-Royce America. Come per l’esemplare della collezione, gli autotelai della Phantom II erano spediti dall’Inghilterra direttamente alla Brewster, a Long Island. In questo modo, gli showroom potevano offrire al cliente la scelta fra ben 28 allestimenti di lusso standardizzati già al momento dell’ordine.
Firmato Park Ward. Il pezzo forte postbellico della collezione è la Bentley S1 Continental Cabriolet allestita dalla carrozzeria Park Ward nel 1958. È considerata una fra le gran turismo scoperte britanniche più eleganti mai costruite. La Park Ward era stata fondata nel 1919 a Willesden, nella periferia nord di Londra. Con il supporto della Rolls-Royce Limited, negli anni Trenta acquisì innovazioni tecniche che permisero la costruzione di raffinate scocche in acciaio isolate dai silentbloc. A partire dal ’36, Park Ward iniziò a offrire lo stesso processo costruttivo anche sulle Bentley 4 1/4 litri. Ormai il 90% della produzione in serie limitata era dedicata ai due marchi inglesi d’eccellenza quando, nel 1939, la carrozzeria fu assorbita dalla Rolls-Royce, per fondersi con la Mulliner & Co. nel ‘61. Intanto, nel Dopoguerra Park Ward aveva continuato a realizzare carrozzerie speciali in acciaio anche sulle Bentley MK VI.
Se è limited, è Vanden Plas. Sempre a proposito di Bentley, la carrozzeria della Saloon 4 ¼ litri del 1937 della collezione è firmata Vanden Plas, altro nome di prestigio della carrozzeria europea. Fra il 1924 e il ’31, durante gli anni più bui della Benley, la belga Vanden Plas costruì oltre 700 carrozzerie sugli autotelai inglesi. Il segreto fu la standardizzazione delle scocche per allestimenti in serie limitata, più economicamente sostenibili dell’esemplare unico. Dopo la parentesi bellica, Vanden Plas diventò una sussidiaria della Austin Motor Company (poi BMC) e produsse la A135 Princess, che diventò Vanden Plas Princess a partire dal 1960. Dopo di che, la carrozzeria finì nel paniere della Jaguar.
L’asta “A Passion For Elegance” racconta come si può formare una collezione ultradecennale di altissimo livello secondo una narrazione precisa, che non fa, né si permette sconti sulla qualità delle vetture. La vendita all’incanto si terrà “dal vivo” nel piccolo museo privato del Liechtenstein, con pubblico limitato a causa delle solite restrizioni. Le auto sono marcianti e in condizioni estetiche eccezionali. Maggiori dettagli sugli altri lotti saranno forniti da RM Sotheby’s nelle prossime settimane.