L’attore inglese, scomparso ieri a 89 anni, ha legato il suo personaggio anche a numerose automobili, non solo quelle guidate nei panni dell’agente 007. Ecco le Moore cars.
Roger Moore è stato sette volte interprete dell’agente segreto James Bond, ha recitato in circa sessanta pellicole per il cinema e in oltre trenta produzioni televisive (tra cui le indimenticabili interpretazioni di Simon Templar nella serie “The Saint” e in “Attenti a quei due” in coppia con Tony Curtis). È stato Ambiasciatore Unicef, Cavaliere dell’Impero Britannico, e Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere di Francia. È stato sposato quattro volte e ha avuto tre figli. Una vita intensa e ricca di esperienze. L’indimenticato attore britannico, inoltre, ha legato il suo volto anche a una serie piuttosto variegata di automobili. Nelle produzioni cinematografiche e televisive si può dire che il mondo intero abbia visto Roger Moore guidare di tutto.
Lotus Esprit S1. Nel film della saga di 007 intitolato “The Spy Who loved” me (“La spia che mi amava”, 1977), Roger Moore guida un’esemplare della coupé inglese sulle strade della Sardegna. Ancora più sensazionale, però, fu la modifica apportata dal famoso Q alla vettura. Questa, infatti, poteva trasformarsi in un piccolo sommergibile (la scena della Esprit che esce dall’acqua fu girata sulla spiaggia di Capriccioli, in Costa Smeralda). La Esprit anfibia è stata acquistata all’asta da Elon Musk nel 2014 per oltre 600.000 Euro.
Lotus Turbo Esprit. Nel film “For Your Eyes Only” (“Agente 007, Solo per i tuoi occhi”, 1981) Moore guidò due esemplari della Esprit sovralimentata: uno completamente bianco (che nel film viene fatto esplodere quando due “cattivi” cercano di entrare in auto) e uno di color rame che Bond guida sulle strade di Cortina d’Ampezzo. Ma non solo. Nella pellicola Bond è anche al volante – insieme alla bellissima attrice Carole Bouquet – di una Citroën 2 CV gialla, con cui esegue alcune riprese mozzafiato mentre è inseguita da una Peugeot 504.
Volvo P1800. Nella fortunata serie televisita “The Saint” (1962 – 1969), quella che decreterà la definitiva consacrazione di Roger Moore, nel ruolo di Simon Templar, guida una Volvo P1800. Complessivamente la casa svedese fornì alla produzione del programma cinque esemplari della coupé. Questo cameo le portò fortuna e diede una spinta decisiva al suo successo commerciale. In due episodi della serie, Moore è anche al volante di un’Alfa Romeo 2600 Spider e di una Fiat 2300 S Coupé.
Aston Martin DBS. Nel 1971, in occasione della serie televisiva “Attenti a quei due” (titolo originale: “The Persuaders”, 1971), che Moore interpretò con Tony Curtis, l’attore – nei panni di Lord Brett Sinclair – utilizzò un’Aston Martin DBS, guidata e utilizzata senza troppi complimenti per tutte le riprese (24 puntate). La macchina, al termine del suo servizio, tornò in Aston Martin per un restauro per poi cominciare una vita più tranquilla nelle mani del suo nuovo proprietario. Nel 2014 questo esemplare, presente al Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2013, è stato battuta all’asta. In Attenti a quei due, inoltre, l’Aston Martin DBS si confrontava con la Dino 246 GT di Daniel Wilde (interpretato da Curtis).
Lamborghini Islero GTS e Rover P5B. Queste due automobili “recitano” accanto a Roger Moore nel film “The Man who haunted himself” (“L’uomo che uccise se stesso”, 1970). La berlina inglese viene distrutta in un incidente mentre il protagonista, Harold Pelham, sembra posseduto. La seconda viene guidata dal sosia di Pelham quando il protagonista scopre la verità di quello che gli è accaduto dopo l’incidente.
AEC Regent III. C’è posto anche per un autobus nelle avventure automobilistiche di Roger Moore. In “Live and let die” (“Vivi e lascia morire”, 1973), James Bond è alla guida di un autobus a due piani – di produzione inglese – sulle strade della Giamaica. 007, naturalmente, seppe sfruttarlo senza riserve e senza troppi riguardi: nelle scene, infatti, esegue un “180°” per disorientare i poliziotti che lo stanno inseguendo. Qualche scena dopo il piano superiore del bus viene letteralmente scardinato durante il passaggio sotto un ponte.
AMC Hornet. Una delle scene più spettacolari del film “The Man with the Golden Gun” (“L’uomo dalla pistola d’oro”, 1974) vede protagonista, oltre all’immancabile 007, una AMC Hornet. Lo stuntman Bumps Willard eseguì un impressionante avvitamento in aria durante l’attraversamento di un canale. La scena fu particolarmente fortunata in quanto l’evoluzione riuscì al primo tentativo di ripresa (dopo, naturalmente, una numerosa serie di prove). L’esemplare utilizzato per la sequenza fu modificato per ottenere il miglior bilanciamento possibile: il posto guida fu spostato al centro e abbassato. Inoltre lo spazio verticale tra ruota e passaruota fu notevolmente aumentato per assorbire meglio l’urto durante l’atterraggio.
Aston Martin DB5. Con spirito goliardico e autoironico, tipicamente British, Roger Moore interpretò l’attore Seymour Goldfarb Jr nel film “The Cannonball Run” (“La corsa più pazza d’America”, 1981). Nella pellicola, il personaggio interpreta lo stesso Roger Moore (che a sua volta “tenta”, in modo goffo, di fare la parte dell’Agente 007) e, naturalmente, guida una Aston Martin DB5 giocando con tutte le dotazioni di bordo.
Alfa Romeo GTV6. In “Octopussy” (“Operazione piovra”, 1983), James Bond – Roger Moore è scatenato a bordo di una Alfa Romeo GTV6 a una signora mentre è al telefono in una cabina. 007, fugge dalle BMW Serie 5 della Polizei tedesca. Nelle scene lo stuntman esegue una serie di traversi davvero spettacolari con la coupé del Biscione. Nello stesso film Bond guida (anche sui binari ferroviari) pure una Mercedes 280 SE, rubata a uno dei cattivi di turno, il Generale Orlov.
Rolls-Royce Silver Cloud II e Renault 11. Le due automobili compaiono accanto a 007 nel film “A View to a Kill” (“Bersaglio mobile”, 1985), l’ultimo film in cui Moore interpreta l’agente segreto britannico dell’MI6. Con la prima James Bond, nei panni del milionario John Smyth, si reca al castello di Chantilly per partecipare a un’asta di cavalli. Con la seconda vengono girate una serie di scene spettacolari a Parigi sotto la Tour Eiffel. La vettura, tra salti sugli autobus e discese per ripide scalinate, prima perde il tetto nel passaggio sotto una sbarra e, successivamente, viene speronata da una Renault 20 che la trancia in due subito dietro i sedili posteriori.
LE AUTO PERSONALI
Roger Moore è stato automobilista anche fuori dalle scene. Le fonti parlano innanzitutto di una Jaguar XK150, che possedette negli anni 50 quando si trovava sotto contratto con la Metro Goldwyn Mayer. Più tardi, nel periodo di “The Saint”, oltre a quella utilizzata durante le riprese, guidava una Volvo P1800 S come auto personale. Nel periodo in cui la Bond Car per eccellenza era la Lotus Esprit, Moore preferiva guidare un’automobile meno estrema, una Rover SD1 3500 in vernice dorata. A metà anni 80, infine, quando sul set rischiava grosso con la Renault 11 in A View to a Kill, la sua auto fuori dal set era una più semplice e pratica Renault 5.
Alvise-Marco Seno