Rolls-Royce Silver Spirit: i 40 anni dell'ultima regina - Ruoteclassiche
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17/02/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Rolls-Royce Silver Spirit: i 40 anni dell’ultima regina
Presentata nel 1980, Rolls-Royce Silver Spirit introduce molte novità in casa Rolls-Royce, un marchio molto legato alla tradizione...
17/02/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

Sul frontale della Rolls-Royce Silver Spirit troneggia l’imponente calandra a forma di tempio Greco, sormontata dalla celebre statuetta dello “Spirit of Ecstasy” ma i richiami al passato terminano qui: la Silver Spirit è il modello che proietta Rolls-Royce negli anni '80.

La Rolls Royce Silver Spirit viene presentata nel 1980, ed è l'erede designata dell'anziana Silver Shadow, in carica dal 1965. Fritz Feller, il designer austriaco a capo dello stile Rolls-Royce, rivede le linee un po' antiquate della Silver Shadow, e propone uno stile più moderno e geometrico: seguendo i canoni estetici anni ’80 la nuova berlina di lusso è più grande e squadrata e segna un taglio netto con il passato .

Linea dinastica. La Rolls-Royce Silver Spirit eredita dalla Silver Shadow il glorioso propulsore V8 “Six and three quarter” da 6750 cc e buona parte della meccanica. In questa configurazione il possente 8 cilindri eroga 247 cv ed è abbinato a un cambio automatico a 3 rapporti con la classica leva al volante. L’incedere regale della nuova Rolls-Royce è garantito da sospensioni a gas con livellamento automatico “Girling”. L’abitacolo, non può essere che sontuoso: ettari di pelle Connoly rivestono i sedili, l’imperiale del tetto, montanti e pannelli porta; radica o altre essenze di legni pregiati, scelte dal cliente completano l'allestimento interno, che oltre ai canonici inserti su plancia e portiere, può estendersi ai tavolini ripiegabili, mobiletto bar e “vanity mirrors”, gli specchietti cortesia incastonati nel montante posteriore.

Opulenta. A dispetto delle dimensioni esterne, abbondantemente superiori ai 5 metri, l’abitacolo è si spazioso, ma non eccessivamente vasto; proprio per questo è disponibile sin da subito la “Silver Spur”, la variante a passo lungo. Per i clienti più esigenti e facoltosi vengono realizzate diverse versioni limousine, ulteriormente allungate e provviste di divisorio. La maggior parte aveva in dotazione anche sedili supplementari ripiegabili all’occorrenza. La prima Silver Spur Limousine è stata prodotta nel 1982. In totale 16 vetture avevano il passo allungato di 910 mm, mentre a partire dal 1984 sono state carrozzate ben 84 vetture con il passo allungato di 1.100 mm nella classica configurazione “stretched limousine”, tipicamente americana: era prevista l’estensione del passo nella zona centrale, tra il montante B e le porte posteriori al fine di alloggiare dei sedili supplementari e amenità di bordo. Fino al 1991, la Phantom VI è stata al vertice della produzione Rolls-Royce, un modello tanto opulento quanto datato, sostituito dalla Silver Spur Touring Limousine, che per l’occasione cambia nomenclatura: semplicemente Rolls Royce Touring Limousine. Allungata di 610 mm aveva un passo di ben 3770 mm. L'auto veniva estesa all’altezza del montante C, con lo spostamento della portiera posteriore in posizione più avanzata rispetto al passaruota e un giroporta specifico, prevedeva l'aggiunta di un finestrino tipo “Opera” che garantiva maggior privacy agli occupanti. Della Touring Limousine sono stati realizzati 101 esemplari a partire dalla Silver Spur II.

Etichetta. Le Rolls-Royce Touring Limousine sono state realizzate su progetto di Robert Jankel in collaborazione con la carrozzeria londinese Mulliner-Park Ward, partner storico della Casa, specializzato nelle personalizzazioni più lussuose. La Touring Limousine è stata sostituita dalla "Park Ward limousine", che proponeva lo stesso interasse esteso di 610 millimetri e il tetto rialzato di 51 mm, nel classico schema con allungamento tra le porte anteriori e posteriori. La Park Ward Limousine è stata l'ultima versione estesa proposta ufficialmente dalla Rolls-Royce, ed è stata prodotta in 70 unità tra il 1996 e il 1999; nel 1998 il nome è stato mutato in Rolls-Royce “Silver Spur Park Ward”. L'equipaggiamento del modello includeva il mobile bar con decanter e calici di cristallo, interfono, divisorio ad azionamento elettrico e il tetto apribile per il comparto posteriori. Questi modelli venivano realizzati su richiesta, secondo i dettami degli eccentrici e facoltosi clienti: le maestranze Rolls-Royce sono in grado di esaudire qualsiasi capriccio.

Novità. Nel 1989 al Salone di Francoforte vengono presentate la Silver Spirit II e la Silver Spur II, le modifiche estetiche sono quasi impercettibili. Sulla Silver Spur il passo viene allungato di altri 10 cm, migliorando ulteriormente lo spazio per i passeggeri posteriori. Dal punto di vista tecnico migliora il controllo delle sospensioni, la cui gestione è completamente automatica: filtrano in maniera ottimale le imperfezioni del manto stradale, e rispetto al passato, consentono una riduzione del rollio. Per la prima volta nella storia della Rolls Royce, vengono adottati cerchi in lega di alluminio in luogo di quelli d’acciaio. Gli interni rimangono pressochè invariati, solo alcuni pulsanti vengono ricollocati a garanzia di una migliore raggiungibilità.

Scaramantica. La terza generazione dei modelli “Spirit”, rispettivamente Rolls Royce Silver Spirit III e Spur III, introdotta nel 1993 prevede cambiamenti sostanziali: il motore, prevede nuove teste dei cilindri in lega di alluminio, nuovo collettore e un nuovo sistema di gestione elettronica Bosch. Con questi aggiornamenti il 6,75 litri soddisfa gli standard delle emissioni Euro 1 ed è abbinato a un nuovo cambio automatico a 4 rapporti. Le Rolls-Royce Silver Spirit e Silver Spur vengono equipaggiate di serie con l’ABS e il doppio airbag. Tra le infinite opzioni possibili, c’è anche un piccolo monitor TV installabile nei poggiatesta, una soluzione ampiamente ripresa molti anni dopo su modelli meno prestigiosi… La “Silver Dawn” è un'edizione speciale della Silver Spur III per il mercato americano che prevede diverse opzioni aggiuntive, come il controllo di trazione e i sedili posteriori riscaldato. Tra il 1994 e il '95 sono state prodotte 134 vetture con motore turbocompresso, denominate "Flying Spur". Il frontale, lievemente modificato verrà ripreso sulla quarta serie dei modelli Silver Spirit e Silver Spur, disponibili dal 1996. La calandra ha un altezza inferiore (51 mm) e le dimensioni della statuetta sono state ridotte del 20%. Il marketing Rolls-Royce scelse di non proporre la quarta serie con la targhetta a numeri romani "IV" perché il suffisso in alcuni paesi dell'Estremo Oriente (dove finiva buona parte della produzione) è tradizionalmente associato a un simbolo di morte… perciò viene indicata come "New Silver Spirit". Dal 1997 la Royce Silver Dawn rimpiazza la Silver Spirit, divenendo il modello di "accesso" alla gamma Rolls-Royce.

La prova di Quattroruote. La Rolls-Royce viene provata da Quattroruote nel settembre 1987. Come è lecito aspettarsi dalla “regina” delle automobili, il motore si distingue per silenziosità e la regolarità di funzionamento. Il propulsore è il classico 6,75 litri, con una potenza di 235 cv: si caratterizza per elasticità e prontezza. Il cambio automatico ha 3 rapporti, ben scalati e contribuisce alla piacevolezza della marcia, dimostrandosi rapido e dagli innesti impercettibili. L’abbondante coppia motrice contribuisce nello spunto, molto brillante dall’alto dei suoi 456 Nm disponibili già a 1650 giri. Molto buona la ripresa, l’accelerazione risente invece della massa, 2200 kg in ordine di servizio. Lo sterzo è molto leggero, pronto anche nel ritorno ma poco preciso, non fornisce indicazioni su quanto avviene sul manto stradale. E’ giusto così: un comando che lascia filtrare le asperità, ne comprometterebbe l’isolamento ovattato e il portamento regale. In manovra l’ottimo raggio di sterzata mitiga le dimensioni importanti. Molto buoni i freni, il nuovo olio minerale assorbe meno umidità e mantiene inalterate le sue qualità prolungando l’efficacia dell’impianto. Buone sia la resistenza che la modulabilità della frenata garantita dall’ABS. Chiaramente la Rolls-Royce non ha alcuna velleità sportiva ma la tenuta di strada è apprezzabile nonostante la massa e l’inerzia non indifferente. Le sospensioni autolivellanti contengono il beccheggio, ma il rollio rimane marcato: la Silver Spirit evidenzia un sottosterzo iniziale nell’entrata in curva che precede alcuni ondeggiamenti lungo la traiettoria, l’uscita è accompagnata da un “dolce” sovrasterzo. Il comportamento è sempre sicuro e facilmente controllabile, come ci si aspetta da una Rolls-Royce.

L’ultima regina. La Rolls-Royce Silver Spirit quarta serie fu oggetto di un importante aggiornamento tecnico, con l’introduzione di un turbocompressore Garrett su tutti i modelli (tranne la Silver Dawn) e la sostituzione dei precedenti sistemi di gestione del motore Bosch in favore di un nuovo sistema “Zytec”. Dal 1997 la nomenclatura "Spirit" scompare e i modelli vengono proposti solo con carrozzeria passo lungo. Restano invariate le configurazioni limousine a passo extra-lungo. Gli aggiornamenti riguardano anche i paraurti, di tipo integrale e in tinta con la carrozzeria; nuovi pure i cerchi in lega cromati e le ruote da 16”. La plancia è completamente ridisegnata, con alcuni comandi celati sotto una "palpebra" ribaltabile in legno, una soluzione che prefigura la successiva Silver Seraph dal 1998. La produzione di Silver Spirit si conclude ufficialmente nel 1997, ma gli ultimi esemplari vengono ultimati nel 1999 per esaurire le ultime scocche e la meccanica rimaste in giacenza dopo il lancio della Silver Seraph. La Silver Spirit è l’ultimo modello sviluppato interamente da Rolls-Royce, in quanto del 1998 il marchio è di proprietà della Bmw. Oggi la Rolls-Royce Silver Spirit è acquistabile al prezzo di un’utilitaria, ma i consumi e la manutenzione restano molto impegnativi… Se avete in mente l’idea di trascorrere un weekend speciale in qualche località rinomata o godervi un “grand tour” in grande stile, questa Rolls-Royce potrebbe essere l’opzione giusta. Imprescindibile il mobiletto posteriore per i "Ferrero Rocher".

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