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In edicola Ruoteclassiche di dicembre

Dal 6 dicembre arriva in edicola e in versione digitale il nuovo numero di Ruoteclassiche (6 euro). In copertina l’Alfa Romeo Giulia GTA 1300 Junior di Piero Pelù, l’ultimo “pezzo” acquistato dal musicista. L’abbiamo portata in pista a Vairano per le prime sgasate. Questo numero di Ruoteclassiche celebra i 100 anni del Quadrifoglio, il portafortuna delle Alfa Romeo, e i 60 dell’Autodelta, la sua squadra corse. Per questo, oltre alla GTA, trovate una Regina come la 6C 1500 GS Zagato del 1930 e un mito come la Giulia TZ, poi le corse, i piloti e gli uomini che hanno reso grande il Biscione. Il Test a test vede la sfida fra due nobildonne inglesi, la Daimler Sovereign del 1970 e la Rover 3.5 Litre V8 del 1969. Come Pezzi unici vi presentiamo una Lancia Aprilia Pinin Farina che anticipa le linee dell’Aurelia B20, mentre Classica di domani è la BMW 318is Racing Class II, una rarità in Italia. Con Ruoteclassiche 420 si può acquistare anche il nostro calendario 2024, al prezzo complessivo di 10,90 euro.

Mitica 6C. Anche se risale a quasi un secolo fa, l’Alfa 6C è nella mente di tutti gli appassionati e nel cuore degli alfisti. Questa è una rarissima 1500 a testa fissa, costruita sulla base della 1750 GS per fare man bassa di vittorie nella propria classe. La GTA 1300 Junior acquistata da Piero Pelù, invece, è un esemplare preparato al tempo dall’Autodelta, come riportato anche sul libretto di circolazione. Il musicista toscano ha sgranchito le gomme della GTA per la prima volta sulla nostra pista di Vairano. La TZ (Tubolare Zagato), asso pigliatutto in corsa, nella sua categoria, è nell’insolita livrea blu Francia ed appartiene al noto collezionista del marchio Axel Marx.

Damigelle di corte. Le protagoniste del nostro Test a test, una Daimler Sovereign del 1970 e una Rover 3.5 Litre V8 Coupé del 1969 (dove Coupé vuol dire berlina a 4 porte con il padiglione più filante e 4 posti), sono figlie di due fra i marchi prediletti dalla regina Elisabetta II. Elegantissime, sofisticate e lussuose, regalano viaggi in prima classe e la deferenza dei benzinai. Se provocate, sanno tirare fuori le unghie. In Italia sono praticamente delle mosche bianche.

Vi ricorda qualcosa? L’Aprilia berlinetta Pinin Farina del 1948 che vi presentiamo è un esemplare unico, nel senso che aveva una sorella, ma non si sa dove sia finita. Anche lei aveva fatto perdere le proprie tracce per alcuni anni, ma recentemente è stata restaurata da cima a fondo. Le sue forme ricordano (meglio, anticipano) molto quelle della successiva Aurelia B20, indiscutibilmente più proporzionata e con un passo meno lungo, ma altrettanto inequivocabilmente simile.

Pensando alla pista. La Classica di domani è una BMW 318 is Racing Class II del 1994. Dietro questa complicata sigla si cela una normale (quanto alla meccanica) 318 is serie E36, arricchita però da un allestimento aerodinamico e tecnico volto ad aumentarne il potenziale in corsa e migliorarne assetto e tenuta. Da noi è rarissima e, se ne trovaste una, attenzione alle parti specifiche del kit: non tutte sono reperibili e comunque costano care. Però, rispetto a una 318 normale, alla guida sembra un’altra macchina. 

Il signore degli Agnelli. Senza ombra di dubbio è l’Avvocato, alias Gianni Agnelli. La notizia che la sua ultima dimora torinese è in vendita, ci ha portato a cercare tutti i siti abitativi e produttivi ancora esistenti nel capoluogo piemontese e non solo, per mostrarvi com’erano un tempo e come sono diventati oggi. Alcuni, le ville soprattutto, sono in gran parte rimaste come un tempo. La sede di corso Marconi, per esempio, è invece divenuta un complesso di condomini.

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