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08/05/2024 | di Fulvio Zucco
In edicola Ruoteclassiche di maggio
In edicola dall'8 di maggio il nuovo numero di Ruoteclassiche. In copertina un mito senza tempo: il Maggiolino cabriolet, in una versione rara e insospettabilmente pepata. Regina è un'Alfa Romeo 6C 2500 molto particolare, poi il Test a test fra due grosse coupé anni 70, la BMW 3.0 CSL e la Jaguar XJC 4.2. Vi presentiamo anche un ricordo inedito di Ayrton Senna a trent'anni dalla sua scomparsa e l'unica Fiat Barchetta coupé costruita da Maggiora. Classica di domani è la piccola Smart Roadster
08/05/2024 | di Fulvio Zucco

Nel numero di maggio di Ruoteclassiche, in edicola e in versione digitale, potete trovare un imperdibile ricordo di Carlo Cavicchi a trent'anni dalla scomparsa di Ayrton Senna, oltre alla storia della celebre Race of Champions vinta dall'asso brasiliano con una Mercedes 190 E 2.3-16. La Regina è un'Alfa Romeo 6C 2500 Sport del 1942, che dovrebbe chiamarsi Touring ma, visto il periodo storico, è stata ribattezzata Turinga. Il Test a test è fra due coupé degli anni 70 dall'indole del tutto diversa, ma dal fascino comparabile: la BMW 3.0 CSL e la Jaguar XJC 4.2. Leggerete ancora dell'unica Fiat Barchetta Coupé Maggiora del 1996 mai costruita, che è stata recentemente recuperata, dopo essere rimasta per anni abbandonata in un capannone. Abbiamo guidato una rarissima VW 1200 Cabriolet Okrasa, protagonista della copertina, che va come una Porsche 356, e una delle ultime Triumph 2.5 PI MK 2. Classica di domani è la Smart Roadster, che compie vent'anni

Un amico di nome Ayrton. Carlo Cavicchi, ex direttore di Quattroruote, ci racconta com'era il vero Ayrton Senna, compresi i suoi lati meno noti. E ricorda che la sera prima del tragico incidente... Vi mostriamo poi una Mercedes 190 E 2.3-16, esposta precedentemente alla Fondazione Senna, identica a quella con cui l'asso brasiliano batté tutti alla Race of Champions 1984, stupendo, lui esordiente, i colleghi piloti di Formula 1.

Icona di stile. Durante la seconda guerra mondiale la carrozzeria Touring dovette cambiare il proprio celebre nome in Turinga, per compiacere il regime che non gradiva termini anglofili. Questa Alfa Romeo 6C 2500 Sport del 1942 è una delle poche fuoriserie prodotte durante il conflitto, pertanto sfoggia il rarissimo marchio italianizzato.

Scuole di pensiero. Non potrebbero essere più diverse, la BMW 3.0 CSL e la Jaguar XJC 4.2. Una è sportiva e l'altra confortevole; una lussuosa e super equipaggiata, l'altra spartana e corsaiola. Due modi quasi opposti di interpretare le grandi coupé di prestigio. Quanto a fascino, però, entrambe ne hanno da vendere.

Fuori tempo massimo. Ventotto anni fa è stata proposta ai vertici Fiat come variante chiusa della spider nata nel 1994. Non vide mai la luce, per non sottrarre clienti alla Coupé disegnata da Chris Bangle, e solo recentemente è riemersa da un lunghissimo oblio l'unica Barchetta Coupé Maggiora mai costruita.

Tuning ante litteram. La Volkswagen Maggiolino è stata simbolo dei pacifisti dopo essere nata come veicolo militare. Proverbiali la sua robustezza e la sua affidabilità, ma nessuno l'ha mai vista come automobile sportiva. Tranne Okrasa, che a inizio anni 60 mise a punto un kit, montato su questa 1200 Cabriolet, che le conferisce un temperamento insospettabile.

Il Biscione verdeoro. La FNM, nata a Rio de Janeiro per produrre dapprima aerei e poi camion e automobili, divenne il primo avamposto produttivo estero dell'Alfa Romeo. La 2300, nelle sue varie serie, è stato il modello di maggiore successo, ispirato nelle linee all'Alfetta nostrana.

Automobili da vetrina. Con tanta audacia progettuale e voglia di stupire, Ferruccio Covini ha progettato di tutto, dalle berlinette motorizzate diesel VM alle fuoristrada e a una supercar dotata addirittura di sei ruote, di cui quattro sterzanti, la C6W.

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