Salvarola Terme, le Fiat trionfano alla Villa d’Este modenese - Ruoteclassiche
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18/03/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
Salvarola Terme, le Fiat trionfano alla Villa d’Este modenese
Salvarola è una frazione di Sassuolo, in provincia di Modena. Siamo a un quarto d’ora di macchina da Maranello e da queste parti i motori ce li hanno talmente nel sangue che se li portano persino dentro uno stabilimento termale. Sono infatti le Terme della Salvarola che, da 18 anni a questa parte, ospitano un concorso d’eleganza per automobili costruite entro il 1975.
18/03/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

Salvarola è una frazione di Sassuolo, in provincia di Modena. Siamo a un quarto d’ora di macchina da Maranello e da queste parti i motori ce li hanno talmente nel sangue che se li portano persino dentro uno stabilimento termale. Sono infatti le Terme della Salvarola che, da 18 anni a questa parte, ospitano un concorso d’eleganza per automobili costruite entro il 1975. Ma il nesso con il Cavallino rampante finisce con la contiguità geografica, tutt’al più con il patrocinio concesso dai due musei Ferrari. All’edizione di quest’anno, andata in scena ieri (sabato 17 marzo) e oggi, c’erano soprattutto Fiat visto che la marca è stata scelta dall’organizzazione come guest star del trofeo 2018. I collezionisti di Fiat hanno raccolto l’invito con entusiasmo nonostante una pioggia battente che ha messo a dura prova le capote di torpedo, spider e cabriolet e in più in generale l’apprensione di ogni proprietario per cui proprio non funziona l’equazione del «raduno bagnato, raduno fortunato».

Otto le categorie in gara, con nomi fantasiosi che non facilitavano l’univoca identificazione di generi ed epoche, spesso rimescolati tra loro: l’auto del bisnonno, l’auto è mobile, sports cars, le giovani settantenni, cuore sportivo, piccolo è bello, famiglie in viaggio, due posti al sole, Made in MO. Questo per quanto riguarda le Fiat; altre quattro categorie erano riservate alle inglesi, alle Alfa Romeo, alle anteguerra e ai carrozzieri (in ogni caso largamente rappresentati anche nelle altre sezioni). La giuria - guidata da Adolfo Orsi e con nomi tra cui Guido Lamperti, Marco Makaus e Lorenzo Ramaciotti - ha votato, "Best of Show" la Fiat 1500 6 cilindri Trasformabile Pinin Farina 1940 di Raffaele Barbieri (che ha anche vinto il premio di categoria) e, come migliore di ognuna delle classi, le seguenti vetture: Lancia Astura Convertibile Pinin Farina1934, Fiat 514 Torpedo 1931, Fiat Balilla Coppa d’Oro 1934, Fiat 2300 S Coupé 1964, Fiat 750 Elaborata Abarth 1955, Fiat 1100/103 E TV 1957, Fiat 124 Sport Spider prima serie 1968, Fiat Dino Spider 1967, Jaguar MkII 3.8 1963, Alfa Romeo Giulietta Sprint 1955, Lamborghini Miura P400 1967.

Al di là dei dovuti onori della cronaca per le vincenti, la Pebble Beach del Lambrusco ha schierato altre vetture difficili da incrociare in giro per manifestazioni, tra cui una 1100 Stella Alpina Cabriolet Monviso 1950, una 1100 Derby Cabriolet Bertone dello stesso anno, una 600 Rendez-Vous Vignale 1959, una 125 GS 16 Coupé Moretti 1968. Nel parterre anche la NSU-Fiat 508 C Cabriolet Gläser che potrete ammirare su Ruoteclassiche di aprile. Tra le non Fiat, citazione d’obbligo per la Diatto Tipo 20 S Torpedo 1924 con il doppio parabrezza (uno per ciascuna fila di sedili) appartenente alla collezione Lopresto.

Marco Visani

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