Sessant’anni fa debuttava la Maserati 5000 GT - Ruoteclassiche
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02/12/2019 | di Andrea Zaliani
Sessant’anni fa debuttava la Maserati 5000 GT
In occasione del Salone di Torino del 1959 fece il suo debutto in società la 5000 GT, una Maserati dalla storia davvero originale…
02/12/2019 | di Andrea Zaliani

In occasione del Salone di Torino del 1959 fece il suo debutto in società la 5000 GT, una Maserati dalla storia davvero originale…

Presentata a Torino sessant’anni fa, la Maserati 5000 GT nasce in seguito a una specifica richiesta di una grande personalità. Reza Pahlavi, a quel tempo Scià di Persia e grande appassionato di auto sportive, verso la fine del 1958 prova una 3500 GT e ne rimane affascinato. Entusiasmato dal carisma modello, ritiene che potrebbe essere incrementato ulteriormente con un adeguamento delle performance. Così decide di formalizzare la richiesta d’incremento delle prestazioni dell’auto, scrivendo all’ingegner Giulio Alfieri, (all’epoca) direttore tecnico di Maserati, il quale si rende subito conto che per accontentare tale richiesta dovrà sviluppare un progetto ex-novo.

Un progetto denominato AM103. Non si tratta di una semplice personalizzazione, bensì di una nuova vettura. Il suo “cuore” è il motore 8 cilindri a V della 450S (nota barchetta da corsa del Tridente) portato con un incremento dell’alesaggio a sfiorare i cinque litri di cilindrata. Queste le principali peculiarità della Maserati 5000 GT, una prestigiosa coupé 2+2. La vettura, la cui prima realizzazione della carrozzeria viene affidata alla Carrozzeria Touring, debutta al Salone di Torino del 1959 col soprannome “Scià di Persia” in onore del committente. Di quella speciale versione se ne produssero solamente tre esemplari.

Un’auto di prestigio. Al Salone di Ginevra del 1960, la 5000 GT si presenta con una serie di accortezze meccaniche. La sua più grande particolarità fu quella di essere carrozzata da quasi tutte le principali atelier italiani dell’epoca: da Allemano a Pininfarina, da Monterosa a Ghia, da Bertone a Frua, fino a Michelotti per Vignale. Il grande consenso spinse a realizzarne alcuni esemplari per prestigiosi clienti tra quali il Principe Karim Aga Khan (vettura realizzata dalla Carozzeria Frua), l’Avvocato Gianni Agnelli (Carozzeria Pininfarina), l’industriale Ferdinando Innocenti (Carrozzeria Ghia), l’attore Stewart Granger (Carrozzeria Allemano) e il presidente del Messico, Adolfo López Mateos (Carrozzeria Allemano). A causa dell’estrema peculiarità e del costo elevato, il numero totale di vetture prodotte fu limitato a soli 34 esemplari.

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