Costruita da Iconic Auto Sports, la SP40 Restomod Speedster è un omaggio rispettoso alla Ford Model 40 del 1934, reinterpretata attraverso l’ingegneria contemporanea e un approccio estetico su misura. È una rivisitazione che mantiene lo spirito dell’originale, pur collocandolo con naturalezza nel presente.
Un’idea nata in Argentina
L’idea nasce da Francisco Orden e Arturo Arrebillaga, argentini, fondatori di Iconic Auto Sports e appassionati di lunga data: la loro ambizione era creare non solo un’azienda in grado di seguire il restauro di automobili di pregio, ma uno spazio in cui dare forma a vetture uniche, capaci di incarnare il sogno personale di ciascun cliente. Nel tempo, l’azienda ha infatti restaurato e costruito oltre cento vetture, molte destinate a collezionisti di primo piano, soprattutto in Sud America e il loro ultimo progetto, nonostante il look che celebra le auto di quasi un secolo fa, è realizzato con le tecnologie più moderne e larghissimo uso di carbonio.
Telaio tubolare, V8 e carrozzeria in carbonio
La SP40 poggia su un telaio tubolare, ideato, progettato e realizzato dall’ingegnere argentino Pedro Campo, mentre il cuore è orgogliosamente yankee, ovverosia un classico V8 Ford da 5.0 litri con oltre 480 CV, abbinato a un cambio manuale a cinque marce e sospensioni indipendenti regolabili a doppio braccio oscillante. Fin qui tutto nella norma, ma la carrozzeria interamente in fibra di carbonio – che celebra le forme delle scoperte americane a cavallo degli anni 30 – è una scultura postmoderna che, a partire dal frontale aggressivo con i doppi fari quasi a filo dell’asfalto, si fa notare. Con una massa di soli 1190 kg l’impianto frenante Brembo non deve fare troppi sforzi per frenare l’impeto di una vettura concepita, secondo le intenzioni di Iconic Auto Sports, con una particolare attenzione all’equilibrio dinamico complessivo.
Una Hot Rod moderna
L’esemplare presentato sfoggia una finitura nera, con interni in pelle, sedili avvolgenti e dettagli in legno sul cruscotto, ma le possibilità di personalizzazione sono molto ampie, lasciando spazio ai clienti di scegliere ogni dettaglio seguendo un’impronta più racing o più classica. Per le generazione cresciute con i modellini delle Hot Wheels, le forme da “hot rod” non sono certo una novità e negli USA le trasformazioni di vecchi telai anteguerra in questo genere particolare di vetture sono una pratica consolidata, con migliaia di esemplari realizzati dagli anni 50 e 60 ad oggi. Il progetto argentino riesce a fondere l’anima più retro con i tipici dettagli da restomod (vedi i fari LED circolari) ma difficilmente ci saranno due SP40 identiche, perché Francisco e Arturo ribadiscono che la libertà di scelta dei clienti non esclude nemmeno la modifica di parti della carrozzeria per dare vita a varianti che, oltre al mercato sudamericano, puntano ai clienti statunitensi. Per questo la filiale di Miami è già pronta a raccogliere gli ordini. Nel caso foste interessati, potete compilare il form presente a questo indirizzo: https://sp40restomod.com/#presentation
