Four more years, altri quattro anni, come dicono negli States alla rielezione del Presidente. In questo caso, Angelo Sticchi Damiani ha fatto ancora meglio, perché è arrivato al suo terzo mandato.
L’assemblea dei soci l’ha confermato alla presidenza dell’Automobile Club Italiano per il quadrienno 2021-24 con il 94% dei voti. Una maggioranza bulgara, più che americana. Ciò che più conta, è che i temi affrontati dall’ACI negli ultimi anni siano vicini alle esigenze della società e degli automobilisti italiani. Leccese, ingegnere civile e progettista di infrastrutture stradali (ha lavorato anche sull’Autodromo del Levante di Binetto, il circuito cittadino “Sant’Elia” di Cagliari, il Technical Center di Nardò), Sticchi Damiani ha un passato di pilota e di organizzatore nei rally. La sua carriera all’interno dell’ACI inizia nel 1990 quando è eletto presidente dell’Automobile Club di Lecce. Nel 1993 è vicepresidente della Commissione sportiva ricoprendo anche il ruolo di presidente delle sottocommissioni “Rallies” e “Circuiti e sicurezza”. Continuerà a guidare un ente pubblico potentissimo – non pochi lo considerano la lobby più forte d’Italia – che federa 103 Automobile Club locali e che nel 2020 ha messo a bilancio oltre 414 milioni di euro. Sotto la sua presidenza, l’ACI continuerà a sostenere quattro temi forti legati agli utenti e al ruolo dell’automobile nella società italiana.
La sicurezza stradale e il futuro della mobilità. La creazione dei Centri di Guida Sicura, le periodiche campagne di sensibilizzazione, lo studio e le proposte di soluzioni per ridurre gli incidenti sono alcune delle azioni intraprese dall’ACI per rendere le nostre strade un luogo più sicuro anche e soprattutto per le categorie più “a rischio”, cioè i pedoni e i ciclisti. A questo si aggiunge il contributo legislativo al Codice della Strada, per improntare le norme al rispetto e alla responsabilità. La qualità della vita si lega a quella della mobilità anche in chiave futura, cioè ecosostenibile, attraverso le nuove tecnologie. L’ACI è stato il primo ad aver portato il car sharing in Italia e a realizzare una rete di ricarica per le auto elettriche. L’ammodernamento delle infrastrutture, un nuovo approccio dei cittadini alla mobilità e il rapporto con gli enti locali: questa sarà la partita in cui l’ACI dovrà giocare un ruolo importante nei prossimi anni.
La digitalizzazione e lo sport. Sotto la presidenza di Sticchi Damiani ha preso impulso la digitalizzazione del PRA, il Registro che più di un Governo ha dichiarato di voler eliminare per semplificare la vita agli automobilisti. La dematerializzazione dei documenti e la gestione telematica da remoto si sono affiancate all’attuazione del Documento Unico, che unifica la Carta di Circolazione e il Certificato di Proprietà. Oggi si può fruire di molti dei servizi offerti dall’Automobile Club Italiano direttamente dal proprio smartphone, dal pagamento del bollo al soccorso stradale, dall’avviso di fermo amministrativo a quello della scadenza della patente. Prima e (in video) durante i mesi della pandemia, Angelo Sticchi Damiani è stato una presenza fissa ai principali eventi automobilistici sportivi italiani. Anche quelli legati all’auto classica (di cui è collezionista), come la 1000 Miglia e la Targa Florio, che contribuiscono fattivamente all’immagine positiva del Paese in ambito internazionale. Oltre al mantenimento del Gran Premio di Monza di Formula 1, l’ACI ha sostenuto il movimento sportivo di base, che conta oltre ottocento gare all’anno fra kart, rally, corse in salite e gare di regolarità.