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Stresa Classica 2024, la pioggia non ferma il Concorso d’Eleganza

Il 2024 è ufficialmente l’anno dei garage party. Dopo The ICE anche il Concorso di Eleganza di Stresa, in programma il 9 e 10 marzo, è stato vittima del maltempo e ha dovuto ripiegare sul piano B: trasferire auto, giudici e pubblico dal prato del Regina Palace al garage sotterraneo dell’hotel. Meno spettacolare, ma intimo e raccolto. L’appuntamento rivolto a storiche e instant classic ha messo insieme un parterre di vetture molto interessanti e in molti casi particolarmente rare. Ecco la cronaca di un weekend dove è mancato il sole, ma non la qualità.

Nessun miracolo. La pioggia, annunciata da giorni, ha fatto capolino sul cielo di Stresa già dalle prime ore di sabato 9 marzo, costringendo gli organizzatori del Milano Historic Cars Club & Youngtimer Club Milano a virare sul programma di riserva per l’edizione 2024 di Stresa Classica. Niente esposizione nel parco del Regina Palace: le oltre sessanta vetture sono rimaste all’asciutto del garage sotterraneo della struttura che ha ospitato l’evento. La voglia di mostrarsi in tutta la loro bellezza ha però preso il sopravvento, perlomeno nelle due ore del pomeriggio di sabato in cui il meteo ha dato un po’ di tregua e le auto hanno potuto fare una sfilata simbolica sul lungolago di Stresa, culminata nella presentazione di ogni vettura a opera del presidente del Registro Touring Franco Ronchi.

Storiche e classiche moderne. Già dal piccolo defilé si è vista subito la pacifica convivenza delle due anime di questo particolare Concorso d’Eleganza: quella più compassata delle vetture fino al 1990 e quella meno ingessata delle classiche moderne, a cui il Concorso e lo stesso club organizzatore dedicano da sempre particolare attenzione. Andare avanti con un programma fortemente azzoppato avrebbe potuto essere un azzardo; complice l’attenzione nella selezione delle vetture partecipanti il risultato, invece, ha dato ragione agli organizzatori.

Tante vincitrici. La manifestazione non è stata certo avara di premi. Molte le categorie sia per le instant classic (divise per tipo di carrozzeria) che per le storiche (raggruppate invece per decadi). Una impostazione condivisibile vista la qualità delle vetture presenti, in molti casi veri e propri unicorni che i rispettivi proprietari hanno recuperato dopo mille peripezie. Tra le vincitrici di classe più insolite una Opel Vectra 2500 V6 i500, esempio di “tuning di serie” di fine anni Novanta nato dalla proficua collaborazione tra la casa di Rüsselsheim e Irmsher, atelier sportivo esterno che gestì anche i programmi sportivi ufficiali dei tedeschi nel DTM e nelle altre competizioni Turismo. Doppia rappresentanza anche per altrettanti esemplari di Lotus Elise, sorprendentemente a loro agio sotto lo sguardo dei giudici quasi come lo sarebbero state danzando tra i cordoli di un track-day.

Yankee di successo. Sempre in tema di cabriolet, successo di critica per una delle auto yankee presenti a Stresa: una Corvette C5 Spider serie speciale del cinquantesimo anniversario. Immacolata e con un corredo documentale sorprendente, è riuscita a farsi premiare senza dover neppure scatenare le urla del suo V8. A confermare la varietà di vetture tanti modelli di produzione nostrana, con diverse Fiat, Alfa Romeo e Lancia di grande blasone per nascita, passato sportivo o carrozzeria, così come vetture già attenzionate da ampie fasce di collezionisti come le sempreverdi Porsche 911 (tra loro anche una ex Giacomo Agostini già vincitrice delle competizioni di restauro della casa di Stoccarda) e modelli decisamente più esotici, come una Gaz Volga salvata dalle bombe dell’Ucraina e con una dotazione da Perestrojka (tra cui la macchina del caffe di bordo e altri accessori tutti coevi e corredati di criptiche istruzioni in cirillico). Una per l’altra, tutte auto che testimoniano grande ricerca e passione da parte dei proprietari, che hanno fatto di tutto per presentarsi al meglio all’incontro con la giuria.

Spicca anche la “nostra” Gran Sport. Porta a casa una coppa anche una nostra ben nota e cara conoscenza. Tra le partecipanti infatti anche una Alfa Romeo Gran Sport Quattroruote Zagato. Omaggio degli anni Sessanta alla longeva 6C 1750 GS Spider Zagato che dominò la Mille Miglia negli anni Trenta e fortemente voluta dall’editore di Quattroruote Gianni Mazzocchi, rappresenta forse il primo esempio di restomod ante litteram, nobilitato ulteriormente dalla meccanica di derivazione Giulia. Premiata a Stresa non soltanto per condizioni, presentazione e rarità; molto ha inciso anche l’attitudine del giovane proprietario, orgoglioso della vettura che sempre ha fatto parte della famiglia e che era stata fortemente voluta dalla nonna, emancipata automobilista che la ordinò proprio in occasione della prima presentazione al pubblico al Salone di Torino del 1965.

Fuori concorso la Jag di Sua Maestà. La due giorni di Stresa ha anche riservato soprese per veri connoisseur, come ad esempio la Bentley 4 ¼ Litre “Aerofoil” Sports Saloon “Gurney Nutting”: uno dei due esemplari sopravvissuti fino a noi dei quattro prodotti, con un erede Goodyear tra i precedenti proprietari. Il maltempo invece non ha permesso di valorizzare appieno l’esposizione fuori concorso della Jaguar Mark VII del 1952 appartenuta alla Regina Elisabetta d’Inghilterra. La vettura fa parte della collezione del Museo Ondarossa di Caronno Pertusella, che ha deliziato i partecipanti di Stresa Classica anche con un’altra vettura dalla propria esposizione: una Ferrari 612 Scaglietti del 2005 in colorazione speciale “Grigio Ingrid” (colore dedicato all’attrice Bergman). Un’altra testimonianza della crescente convergenza del collezionismo di auto d’epoca e moderne, ben rappresentato in questa edizione del Concorso d’Eleganza. Unione di intenti anche a livello istituzionale, con la fattiva collaborazione all’evento di ACI Storico e degli Automobile Club di Milano e di Verbano-Cusio-Ossola.

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