Nasce il Circolo dell’Automobile: la casa della cultura dei motori - Ruoteclassiche
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12/10/2025 | di Cesare Sasso
Nasce il Circolo dell’Automobile: la casa della cultura dei motori
L’iniziativa vuole creare uno spazio dove la passione per le auto non sia nostalgia o una cosa per pochi, ma una dichiarazione d’amore sempre attuale
12/10/2025 | di Cesare Sasso

Sulla pista di Quattroruote, nel cuore della campagna pavese, ha aperto le sue porte il Circolo dell’Automobile, un drivers’ club unico nel suo genere che vuole permettere agli appassionati di automobili – nell’accezione più ampia del termine – di parlarne e di guidarle. Un luogo che “restituisca valore all’incontro e alla presenza, in un’epoca che tende a sostituirli con la connessione e l’immediatezza”, ha spiegato all’inaugurazione Giovanna Mazzocchi Bordone, presidente di Editoriale Domus. Perché in un mondo dove tante voci vogliono l’automobile come un mero strumento di mobilità il Circolo dell’Automobile rilancia: non celebra l’auto come feticcio del passato, ma come parte della nostra cultura e del nostro futuro.

La scelta della sede non è casuale. L’Automotive Safety Centre, fondato da Quattroruote nel 1995, è da trent’anni un punto di riferimento per la sicurezza e la sperimentazione in ambito automotive, un luogo dove l’automobile è sempre stata studiata, provata e capita. Un’antica azienda agricola da sempre centrale nella vita del piccolo borgo di Vairano di Vidigulfo negli anni si è trasformata in una struttura funzionale per gli aspetti tecnici, ma anche raffinata e accogliente. Qui sorge la clubhouse, cuore pulsante del Circolo, pensata come spazio d’incontro e conversazione; accanto l’officina, l’area per il detailing, i garage e i loft personalizzabili, climatizzati e videosorvegliati. E una biblioteca, luogo destinato a ospitare dibattiti, incontri e conferenze. Tutto ruota intorno alla pista, necessariamente protagonista, che resta il centro simbolico del complesso: un tracciato pensato per imparare e sperimentare in sicurezza, dove la velocità è consapevolezza, non trasgressione.

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Il primo in Italia

Il Circolo dell’Automobile rappresenta il primo esempio italiano di drivers’ club strutturato su criteri culturali, tecnici ed esperienziali. Un modello già sperimentato all’estero, ma che qui trova una declinazione profondamente italiana, con solide fondamenta nella storia di Editoriale Domus e nell’idea di automobile come linguaggio civile che già dal 1956 è stata la cifra stilistica di Quattroruote. Un ruolo che nel Circolo dell’Automobile assume una ulteriore prerogativa: non un club per pochi, ma una community che punta a mettere insieme appassionati che riconoscano all’auto un ruolo ancora importante nella propria vita e nel proprio sistema di passioni e, soprattutto, un amore da condividere con gli altri.

Apertura con il botto

L’evento inaugurale, sabato 11 ottobre, ha riunito quasi 500 ospiti tra collezionisti, giornalisti, manager del mondo automotive e appassionati. La giornata è stata scandita da sessioni di guida in pista con le proprie vetture, hot lap con i collaudatori dell’Automotive Safety Center e i tester di Quattroruote su supercar arrivate a Vairano per l’occasione, prove in off-road sulla pista dedicata con le Ineos Grenadier, esperienze al simulatore e giri in kart per gli adulti e per gli ospiti più piccoli. Poco più di un piccolo assaggio delle attività che animeranno il Circolo già dall’autunno, tra cui track day e driving masterclass oltre a momenti di comunità tra i soci, un valore ulteriore rispetto ai servizi – di altissima qualità – offerti ai collezionisti dalla struttura.

Dix legge Buzzati

L’inaugurazione ha visto gli ospiti coinvolti in un momento istituzionale di presentazione del progetto, che oltre a Giovanna Mazzocchi Bordone ha visto impegnato a fare gli onori di casa anche Gian Luca Pellegrini, presidente del Circolo dell’Automobile e direttore di Ruoteclassiche. Spazio anche alla parola e alla memoria: sul palco del Circolo è salito Gioele Dix, comico che negli anni ha brillantemente raccontato lo stereotipo ironico dei guidatori meno esperti con il suo Automobilista Incazzato e che per l’occasione ha prestato la sua voce ad alcuni racconti scritti per Quattroruote tra il 1958 e il 1960 dal celebre scrittore Dino Buzzati. Testimonianze con un tono diverso dal linguaggio più colorito e televisivo del cabaret di Dix, ma altrettanto acute nel raccontare l’automobile come metafora dell’uomo moderno.

Gioia per gli occhi

L’aia del Circolo si è trasformata già dai primi momenti della giornata nella Collectors’ Arena, dove si facevano compagnia vetture d’eccezione provenienti da importanti collezioni private: storiche tra cui Lancia Aurelia B24, Ferrari 275 GTB/4, Lamborghini Diablo, Jaguar E-Type, Rolls-Royce Corniche, a loro agio e senza soluzione di continuità accanto a icone più recenti. Un colpo d’occhio che raccontava, meglio di qualsiasi parola, la continuità estetica e tecnica di un secolo d’automobile ma che non deve trarre d’inganno. Nel parking lot d’elegance del Circolo dell’Automobile hanno trovato posto vetture notoriamente nei sogni degli appassionati ma anche oggetti un po’ più da intenditori come la Ferrari FZ93 presentata in esemplare unico da Zagato a Ginevra nel 1993 o una curiosa bubble car 3 cilindri. O ancora una Opel Kadett di qualche decennio fa strettamente di serie, lontana da quel tipo di glamour ma totalmente a suo agio nell’aia del Circolo. D’altronde, come ha ricordato Pellegrini, togliendo i gusti personali e faziosità varie, le macchine sono belle tutte e il Circolo dell’Automobile è qui per ricordarcelo. Poco più in là anche la mostra “Da Mazzocchi a Quattroruote, memoria in movimento”, un percorso attraverso la storia editoriale e culturale di Editoriale Domus raccontato con alcune vetture simbolo della casa editrice e dei suoi progetti più visionari: la Pininfarina Sigma del 1963, l’Alfa Romeo 1750 Gran Sport Quattroruote del 1966, la Land Rover 109 “Aziza 3” del 1968, la Fiat 124 Special Rai Due Capi del 1970 e infine la IED Quattroruote Syrma del 2015. Testimonianze di un dialogo sempre aperto tra innovazione e tradizione, in cui la casa editrice si è sempre fatta mediatrice tra l’industria dell’auto e i lettori.

Iscrizioni aperte

Già aperte le candidature al Circolo, con diverse adesioni già raccolte nella giornata inaugurale. La membership prevede una quota iniziale di adesione di 1.200 euro, e una quota annuale di 1.500 euro, che si riducono rispettivamente a 500 e 1.000 euro per i candidati fino ai 30 anni d’età.

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