Con il numero di maggio di Ruoteclassiche trovate il quarto volume della nostra collana dedicata alle supercar. I riflettori sono puntati sulle Lamborghini con motore V12. Il primo prototipo della Casa di Sant’Agata Bolognese, fondata nel maggio del 1963, nasce intorno a un dodici cilindri progettato da Giotto Bizzarrini, il quale sviluppa un’unità di 3.5 litri da 320 CV, caratterizzata da un temperamento decisamente corsaiolo. La vettura, battezzata 350 GTV, viene svelata al Salone di Torino del 1963; tuttavia Ferruccio Lamborghini non è pienamente soddisfatto: la linea disegnata da Franco Scaglione non convince del tutto e il propulsore è troppo scorbutico per una granturismo stradale.
La prima "Lambo" di serie
Ferruccio affida alla Touring il compito di rivedere lo stile della 350 GTV; al contempo il motore viene addomesticato. Nasce così nel 1964 la 350 GT, prima granturismo di serie della Lamborghini. Nel 1966 si evolve nella 400 GT 2+2, con motore portato a 4 litri e padiglione modificato in modo da poter aggiungere due sedili posteriori.
Fama internazionale
Nello stesso 1966 debutta un’icona nella storia dell’automobilismo: la Miura, che introduce il nome Lamborghini nell’Olimpo dei più blasonati costruttori di supercar. Telaio scatolato, motore V12 montato alle spalle dell’abitacolo in posizione trasversale (non era mai accaduto su una stradale) e stile firmato da Marcello Gandini, succeduto a Giugiaro quale responsabile del centro stile Bertone.
Le altre V12
Il nostro viaggio prosegue con la Espada, prima quattro posti della Casa, la Jarama, ultima Lamborghini stradale a motore anteriore, la Countach, che debutta come prototipo nel 1971, uscendo di produzione nel 1990, la Diablo, per approdare infine alla Murciélago, prima “creatura” dell’era Audi, che rileva la Lamborghini nel 1998.