Dopo quasi tre anni di attesa i possessori di veicoli d'epoca potranno finalmente richiedere targhe e libretti di circolazione conformi agli originali, ossia a quelli del periodo storico del proprio mezzo. Il costo del rilascio sarà di 549 euro per gli autoveicoli e di 274,50 per i motocicli e le macchine agricole da corrispondere tramite versamento con bollettino PagoPA generato dalla piattaforma dei pagamenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La notizia è stata diffusa con una nota dallo stesso Mit.
Modalità operative. Una possibilità che di fatto era già contemplata da una norma, per la quale si attendeva però un ulteriore testo legislativo che ne specificasse le modalità operative. La fase di stallo in cui ci si trovata da oltre due anni e mezzo è stata sbloccata, venerdì 4 agosto, dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha firmato il tanto atteso decreto attuativo della legge 178 del 30 dicembre 2020, il quale entrerà in vigore il giorno della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e sarà applicabile dal sessantesimo giorno successivo a tale data.
Modifica al Cds. La norma a cui si fa riferimento, la legge 178 del 12/2020, con un emendamento ha introdotto una modifica all'articolo 93 del Codice della strada che prevede, in caso di nuova immatricolazione di veicoli già stati iscritti al Pra e cancellati d'ufficio o su richiesta di un precedente proprietario, la “facoltà (assoggettata al pagamento di un contributo) di ottenere le targhe di circolazione della prima iscrizione al Pubblico Registro Automobilistico, ovvero una targa del periodo storico di costruzione o di circolazione per i veicoli di interesse storico e collezionistico”, in entrambi i casi conformi alla grafica originale.
Mezzi circolanti. Il decreto attuativo appena emanato indica dunque le modalità di applicazione della legge. Vediamole insieme. Per i veicoli circolanti che nel tempo, a causa di smarrimento, deterioramento, distruzione o furto delle targhe, abbiano provveduto a una reimmatricolazione sarà necessario presentare, presso uno Sportello telematico dell'automobilista o un ufficio della Motorizzazione, un'istanza di nuova reimmatricolazione.
Veicoli d'epoca. Per i mezzi di interesse storico e collezionistico di origine sconosciuta, come i veicoli che non risultano essere stati radiati, a qualunque titolo, dall'Anv e dal Pra, e che siano privi di documenti di circolazione e di certificato di proprietà o di foglio complementare è necessario presentare, sempre presso gli stessi uffici, un'istanza di nuova immatricolazione allegando il titolo di proprietà, il certificato di rilevanza storica e collezionistica e il quello da cui risulti l'esito positivo della verifica tecnica. L’istanza è accolta a condizione che il veicolo risulti comunque presente nell'archivio informatico del Ced, in quello del Pra o nei suoi registri cartacei.
Oltre 500 mila appassionati. In Italia si contano più di 500 mila appassionati di moto e auto d'epoca. Un patrimonio storico e culturale che viene preservato anche grazie a un folto numero di collezionisti in tutto il mondo. In base all’articolo 60 del Codice della strada di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 sono classificati d'interesse storico o collezionistico i motoveicoli e gli autoveicoli iscritti in uno dei registri e da questo dotati della certificazione che attesti la data di costruzione e le caratteristiche tecniche.
Cinquemila richieste all'anno. Il parco dei mezzi storici attualmente censiti nei registri dalla motorizzazione include una notevole percentuale di veicoli reimmatricolati; si stima, dunque, possano essere non meno di 5.000 le richieste di targhe originali avanzate annualmente presso gli uffici della stessa motorizzazione civile.
Le dichiarazioni. “Siamo felici", ha dichiarato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, "di aver potuto concludere l’iter attuativo di una norma tanto voluta e tanto attesa dagli appassionati, mettendo a sistema i diversi dipartimenti coinvolti”. E un plauso è arrivato anche dal presidente dell'Asi, l'Automotoclub storico italiano, Alberto Scuro: “Un decreto che arriva dopo aver svolto una importante mole di lavoro per sottolineare al ministero, alla Motorizzazione e al Poligrafico dello Stato l’importanza che ha per gli appassionati la possibilità di ristabilire l’originalità più completa dei propri veicoli storici”.