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26/03/2018 | di Carlo Di Giusto
Techno Classica 2018, trenta e lode
Le sfumature di grigio di Essen, un agglomerato industriale di mezzo milione di abitanti della Ruhr, sono molte più di cinquanta: una pioggerellina leggera, che pare quasi nebulizzata, riesce ad appiccicartisi addosso anche se ti metti al riparo di un tetto e priva lo sguardo di qualsivoglia colore. Così, quando varchi la soglia della “messe”, […]
26/03/2018 | di Carlo Di Giusto

Le sfumature di grigio di Essen, un agglomerato industriale di mezzo milione di abitanti della Ruhr, sono molte più di cinquanta: una pioggerellina leggera, che pare quasi nebulizzata, riesce ad appiccicartisi addosso anche se ti metti al riparo di un tetto e priva lo sguardo di qualsivoglia colore. Così, quando varchi la soglia della "messe", la fiera sarebbe, dove si è tenuta la trentesima edizione di Techno Classica, il contrasto è così forte, deciso e marcato che puoi rischiare di restare stordito.

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Dall’ingresso Sud d’arriva di slancio al padiglione 1, che è pressoché tutto impegnato dalla Mercedes-Benz, che è la Casa automobilistica più vecchia del mondo e che ha portato qui tutte le generazioni della lussuosa fuoristrada Classe G, le monoposto di Formula 1 di ieri e di oggi, modelli giganti delle vetture da record di velocità, una mezza dozzina di auto storiche ‘zu verkaufen’, in vendita cioè a prezzi coerenti con le condizioni degli esemplari esposti, restaurati seguendo le specifiche d’origine, ovviamente.

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Quella di entrare nel business delle auto storiche è un po’ la tendenza del momento per le Case auto, che fanno di tutto per dare una lucidata all’argenteria di famiglia e recuperare il proprio heritage, anche quando apparentemente non c’è. Come ha fatto la Seat, che ha portato qui a Essen tre esemplari della vecchia 600 prodotta in Spagna su licenza (più uno per bambini, il più delizioso di tutti). In gran spolvero persino la Skoda, che una lunga è bella storia invece ce l’ha: numerose auto, pressoché sconosciute al grande pubblico e stand enorme, forse più di quello dell’Audi che ha di fianco.

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Il marchio dei quattro anelli ha celebrato la 100, che compie appunto 40 anni, con tre varianti, berlina a due porte, coupé e berlina a quattro porte. Di fronte c’è lo stand della Volkswagen, dove sono state esposte una mezza dozzina di cabriolet mai nate: la Corrado, la Jetta, la 411, la Tipo 3 e la Karmann Ghia seconda serie. E poi c’è la Porsche, che (anche qui) ha esibito il suo modello di punta, la 911, e ha festeggiato il suo settantesimo anniversario. Non solo: a Essen la reginetta dello stand era la 911 degli anni Novanta, la 964, che ha debuttato appunto nel 1988. Trent’anni fa, dunque.

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Altre case automobilistiche hanno esposto i loro pièce de résistance: Jaguar e Land Rover, assieme naturalmente, proponevano i lavori delle rispettive factory, macchine restaurate maniacalmente, talvolta addirittura ricostruite ex novo. Il Gruppo FCA ha messo al centro dell'attenzione le rarissime Fiat 8V e Abarth 2400 e soprattutto l'attività di restauro, certificazione e vendita - Reloaded by Creators - da poco avviata. La Volvo, infine, ha scommesso tutto sulla P1800 Coupé appartenuta a Roger Moore, ma noi abbiamo trovato più interessante il prototipo (scartato) della shooting brake P1800 ES. L'ultimo stand, che era anche il più lontano di tutti, era quello della BMW: a Monaco quest'anno si festeggiano i 50 anni delle serie E3 (la berlina) e E9 (la coupé) e i 40 della M1.

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