Volendo stilare un elenco delle auto relativamente moderne che hanno giocato con il design evocando modelli del passato, gli esempi non sarebbero pochi. Se si passa al mondo dei fuoristrada però, c’è forse un caso più unico che raro di un modello che, sul nostro mercato, non è mai stato commercializzato ufficialmente: si tratta della Toyota FJ Cruiser.
Classico moderno. L’idea del costruttore giapponese di riproporre il concetto di una fuoristrada spartana e ispirata alla mitica Land Cruiser J40 si concretizza nel 2003, con il debutto al Salone di Detroit dove la FJ Cruiser riscuote immediatamente successo grazie al look deliziosamente vintage, soprattutto nel frontale, il quale evoca apertamente, con i fari circolari e la scritta Toyota sulla griglia al posto del logo, la prima off-road nipponica. Anche la scelta della verniciatura bicolore, con tetto bianco da abbinare a tinte sgargianti - su tutti il Voodoo Blue - era un omaggio al passato, ma tutto il resto era all’insegna della modernità.
Il meglio del 4WD. Il telaio e lo schema delle sospensioni - anteriori indipendenti a doppio braccio oscillante e posteriori a 4 bracci, con barra stabilizzatrice su entrambi gli assi - riprendono quelli della serie 120 della Land Cruiser, 4Runner e Hilux. L'FJ Cruiser fa ampio ricorso all’elettronica, dall’Abs al ripartitore di frenata; inoltre, c’è un sistema di controllo della stabilità (Vsc) e uno della trazione, denominato “A-Trac”, in grado di rilevare automaticamente lo slittamento delle ruote e distribuire la coppia tra le ruote posteriori e quelle anteriori (sistema integrale inseribile), frenando quelle con minore aderenza e inviando potenza alle altre.
Dura e pura, ma con stile. Che sia un veicolo pensato per l’off-road - nonostante l’aspetto stiloso, vedi le portiere posteriori con apertura ad armadio - lo indicano gli angoli d’attacco, 34 all’anteriore e 30 al posteriore, sommati a 24 cm di altezza da terra e alla capacità di superare guadi di 70 cm. Se si esagera con l’attraversamento di terreni infangati, niente paura, perché tutte le superfici interne sono rivestite con materiali di gomma lavabili. Inoltre, la leva del cambio - automatico a 5 rapporti o manuale a sei rapporti - era sovradimensionata per facilitare l’utilizzo anche indossando guanti da lavoro. Non mancano strumenti classici da fuoristrada, come bussola, termometro, inclinometro e una presa da 120 V nel baule, oltre alla classica ruota di scorta esterna, sul portellone.
In Italia meglio Gpl. Il motore della FJ Cruiser è il ben conosciuto 4.0 V6 in due versioni: a singola fasatura variabile da 239 CV e “Dual VVT-i” da 259 CV a partire dal 2010, poi arrivati a 269 CV nelle ultime edizioni. Inutile dire che non è un campione di parsimonia, motivo per il quale la quasi totalità degli esemplari importati parallelamente in Italia sono stati dotati di impianto Gpl. Tra le edizioni speciali, va menzionata la “Trail Teams”, di colore bianco, con cerchi di lamiera neri e portapacchi sul tetto, mediamente con valutazioni più alte. Ma, in generale, una FJ Cruiser è tuttora ambita e con quotazioninon inferiori a 25-30.000 euro per gli esemplari più "chilometrati".