Altro che “Sleepy Joe”, Joe l’addormentato: il nuovo Presidente eletto degli Stati Uniti ama la velocità della sua Corvette Stingray convertibile del ’67. Almeno quanto a macchine, però, Trump resta imbattibile. Ecco cosa guidavano lui e gli altri presidenti USA.
A volte la vita può essere beffarda. Joe Biden è appena diventato l’uomo più potente della più grande superpotenza occidentale, ma sarà costretto ad appendere al gancetto le chiavi dell’unica, vera automobile della sua vita: la Chevrolet Corvette Stingray convertibile. Il comandante in capo non può guidare un’auto su strada aperta, è la regola. Sarà un sacrificio per Biden, che nel 2016 aveva confessato pubblicamente in un episodio della trasmissione “Jay Leno’s Garage”: “Non dovrei dirlo, ma mi piace la velocità”. E certamente la Stingray gliene ha procurata a secchiate, visto che non ci mette più di sei secondi per salire da zero a cento. Il motore è un V8 tipo L79 da 327 pollici cubi (5.360 cc) e 350 cavalli, con cambio manuale “lungo” da 4 marce. È una delle 14.436 Stingray convertibili costruite nel ’67 e nelle aste, è sempre un bestseller il cui valore lambisce i 90mila dollari. Ciò che più significativo per Biden è che la Stingray sia un affare di famiglia. Fu il regalo di matrimonio del padre Joe Sr, proprietario della più grande concessionaria Chevrolet della contea. “Ogni volta che ci entro, penso a lui e a mio figlio Beau”, morto nel 2015 di tumore al cervello.
Il numero uno resta sempre lui. Trump avrà perso le elezioni, ma quanto a garage non lo batte nessuno. È uno dei vantaggi dell’essere sempre stato multimiliardario. Negli ultimi quattro anni lo abbiamo visto uscire da “The Beast”, il Bestione, com’è soprannominata la Cadillac del 2009 superblindata e costruita sul pianale di un pick-up rinforzato. La cosa che ha ereditato più volentieri da Obama, dopo la Casa Bianca, è spinta da un motore Diesel (il gasolio è meno infiammabile) e protetta da un’armatura spessa 203 mm. Trump si è fatto fotografare anche al volante di una Chevrolet Camaro scoperta, pace-car della Indianapolis 500 2011. Il suo garage è sempre stato abitato anche da auto europee. Da fan delle Rolls-Royce, continua a preferire la Silver Cloud del 1956, una delle sue prime vetture. Più di recente, l’ha alternata a una Phantom. Le Mercedes non sono state da meno: dopo essersi concesso una limousine Maybach come auto di rappresentanza, sono arrivate la berlinona S600 e soprattutto la SLR McLaren. Fra le altre Trump-car, una Lamborghini Diablo del 1997 (recentemente rivenduta su eBay a 460mila dollari, grazie al nome illustre sulla carta di circolazione), una Cadillac Allanté e persino una Tesla Roadster: come avrà fatto a entrarci?
Kennedy il più cool, Johnson il più insospettabile. Ogni americano nasce, cresce e a volte muore nella culla dell’automobile. I Presidenti non fanno eccezione. Da bravo figlio del “grande freddo”, Bill Clinton non poteva che essere affezionato a un’icona degli anni Sessanta come la Ford Mustang convertibile del 1967. È targata “Bill Clinton” e da Little Rock, Arkansans, lo seguì nel garage della Casa Bianca. E sì, sappiamo cosa vi state chiedendo. Il vero appassionato della situazione fu l’insospettabile Lyndon B. Johnson, che amava guidare con i suoi amici e ospiti intorno al suo ranch di Stonewall, nel Texas. Adorava in particolare le convertibili con capote bianca, come la Lincoln Continental e persino la Amphicar del 1961, con cui si divertiva a guadare i fiumi. Il più “cool” di tutti, neanche a dirlo, era John F. Kennedy fotografato al volante della Sua Ford Thunderbird convertibile bianca del ’61. Con il suo V8 e il restyling “Bullet Bird”, era l’auto americana sportiva più desiderabile dei suoi tempi. Purtroppo per lui, l’auto sulla quale Kennedy è passato alla storia è la Lincoln Continental (sempre del 1961) blu scuro denominata X100 nel codice dei servizi segreti. Per quanto fosse la più tecnologica e la più blindata di tutte, restava scoperta. E il resto lo sapete. Nonostante la provata mancanza di sicurezza e le circostanze funeste, la X100 continuò a espletare i suoi doveri di “first car” sotto le presidenze Johnson, Nixon e Carter fino al 1977. Oggi è esposta nell’Henry Ford Museum di Dearborn.
Taft era il più avanti di tutti. Dopo una coppia di presidenti democratici così brillanti in fatto di quattroruote, la Oldsmobile 98 del 1950 di Richard Nixon rappresentò un ritorno al grigiore. Per quanto fosse il modello di punta della Oldsmobile, la 98 era la berlina di rappresentanza dell’americano medio. Nixon l’ha sempre conservata perché, fra l’altro, lo aiutava a mantenere l’immagine dell’uomo della villetta accanto. Anche Woodrow Wilson (1913-1921) adorò la sua “first car”, una Arrows Pierce. Al punto che gli amici gliene regalarono una a fine mandato. Forse il presidente degli Stati Uniti più avanti di tutti fu William Taft (1909-1913). Sotto la sua amministrazione, la 27esima, la Casa Bianca si dotò del primo parco auto. Tra le varie Arrows Pierce, si distingueva la Baker Runabout full electric alimentata a batteria, di solito guidata dalla moglie Helen Taft. Con il suo cavallino di potenza, la Baker avrebbe avuto qualche difficoltà a portare a spasso i 174 kg del Presidente…