Gli appassionati di auto d’epoca sono sempre più esigenti, curiosi e… tecnologici. Così, anche la BMW ha deciso di realizzare un sito dedicato ai suoi modelli storici, che funge da catalogo online per scoprire informazioni utili, come per esempio la possibilità di acquistare proprio quel pezzo mancante.
Tutte le storiche BMW su un sito ufficiale
L'intera produzione dal 1928. BMW Group Classic ha infatti da poco lanciato a questo indirizzo https://www.bmwgroup-classic.com/en/history/historic-modeloverview-bmw.html un completissimo archivio dedicato non solo ai fan del marchio bavarese, ma anche a tutti coloro che vogliono scoprire di più sulla storia dei modelli della Casa, dalle origini fino quasi ai giorni nostri. La sezione più interessante riguarda ovviamente quella delle auto prodotte dalla BMW e che va a completare le panoramiche storiche dei modelli Mini e BMW Motorrad che erano già state rese disponibili al pubblico nel 2021.
Modelli storici e curiosi. I modelli che si possono visualizzare sono 424 e il più anziano, risalente alla fine degli anni 20, è la 3/15 PS DA 2, la prima vettura a portare sul cofano il celebre emblema dell’Elica, sebbene non fosse un progetto originale. Si trattava infatti semplicemente dell’evoluzione del precedente modello, che era una Austin Seven prodotta su licenza con la denominazione Dixi 3/15 PS DA 1. Curiosando si scoprono esemplari sconosciuti, come un veicolo da lavoro a tre ruote prodotto in soli 600 esemplari tra il 1933 e il 1934 dal nome di F79, mentre, suddivisi per decadi, non è difficile trovare i modelli che hanno fatto la storia della Bayerische Motoren Werke, come ad esempio la 328, primo grande successo commerciale, ma soprattutto sportivo, con una serie infinita di vittorie sulle piste di tutto il mondo.
Dalla crisi al consolidamento. Ci sono anche le poco note berline della serie 501 e 502 anni 50, ma anche - ovviamente - la splendida 507, da molti considerata una delle più belle auto di sempre, tre modelli, però, che all’epoca portarono quasi alla bancarotta la BMW. Per fortuna ci pensò anche l’italianissima Iso Isetta a salvarla: la storia è nota e la produzione su licenza della microcar equipaggiata, nel caso della tedesca, con il monocilindrico a 4 tempi della moto R25, fu un grande successo.
Successo. Oltre 10 mila esemplari venduti nel 1955, primo anno di produzione e un totale di 161 mila unità fino al 1962, ma gli anni 60 sono anche quelli in cui la BMW diventa finalmente un produttore solido e capace di sfornare la “Neue Klasse” e la serie 02, prima berlina moderna,che ha dato l’impronta stilistica a varie generazioni successive, incluse le declinazioni super sportive che hanno fatto la fortuna del marchio. Vedi la 2002 turbo, capace di raggiungere i 211 km/h – grazie al suo 2.0 litri sovralimentato da 170 CV - in un’epoca (i primi anni 70) in cui tale tecnologia non era ancora diffusa sulle auto di serie: non a caso, oggi si tratta di un modello molto ambito dai collezionisti.
Ci sono anche le “moderne”. Negli anni 70 arrivano anche le Serie 3, 5, 6 e 7, le prime M e via con gli anni 80 e gli anni 90 con le varie generazioni di quelli che ormai sono dei classici della produzione bavarese, a cui vanno aggiunte Z1, Z3 e l’esclusivissima Z8, ma anche la Serie 8 Coupé e la prima generazione del Suv X5. Ci sono tutte, con schede panoramiche, brevi testi esplicativi sulle varianti di carrozzeria e sui motori e immagini provenienti dall'archivio storico. Non mancano pubblicazioni (brochure, manuali d'officina, libretti d’uso e manutenzione) e se vi state chiedendo fino a che anno si arriva, la BMW ha fissato il 2008 come termine.
