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14/02/2006 | di Redazione Ruoteclassiche
UN ALTRO PASSO AVANTI
La legge Magnalbò-Salvi è passata al Senato durante le ultime battute di questa legislatura. Certo ora il “pacchetto” dovrà essere approvato dalla Camera nella prossima legislatura, ma comunque è un passo avanti importante nel lungo iter parlamentare. La discussione in Senato ha portato all’introduzione di alcuni emendamenti importanti. Una prima novità riguarda l’ampliamento del numero […]
14/02/2006 | di Redazione Ruoteclassiche

La legge Magnalbò-Salvi è passata al Senato durante le ultime battute di questa legislatura. Certo ora il “pacchetto” dovrà essere approvato dalla Camera nella prossima legislatura, ma comunque è un passo avanti importante nel lungo iter parlamentare. La discussione in Senato ha portato all'introduzione di alcuni emendamenti importanti.

Una prima novità riguarda l’ampliamento del numero delle associazioni riconosciute per la certificazione dei veicoli di interesse storico. Queste sono ora: l’Asi, il Registro Storico Lancia, il Registro Italiano Fiat, il Registro Italiano Alfa Romeo, la Federazione Motociclistica Italiana, l’Automobile Club Italiano e le stesse case costruttrici italiane o straniere iscritte all’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autovecoli Esteri).

In secondo luogo viene stabilito che sono da intendersi veicoli di interesse storico quelli di costruzione superiore a 25 anni di età, o con età superiore a 20 anni, ma con potenza maggiore di 50 KW e che siano stati dichiarati e certificati dalle associazioni di cui sopra. Possono altresì essere considerati veicoli di interesse storico quelli da 20 a 25 anni con potenza inferiore purchè inseriti in un apposito registro-elenco istituito presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ne disciplina la tenuta e il funzionamento. Come si vede cade uno degli elementi costitutivi dell’originario disegno di legge subito ribattezzato “Decreto salva 500”, ossia l’esenzione dalle restrizioni alla circolazione per i veicoli di oltre 25 anni con cilindrata inferiore ai 1000 cm³ e per i veicoli certificati come storici con motore a quattro tempi fino a 1300 cm³.

Confermate invece le disposizioni che fissano la revisione ogni quattro anni e l’esenzione dai controlli dei gas di scarico. Sono ancora molti i punti da definire e molto dipenderà dalle associazioni chiamate in causa dalla legge stessa; saranno queste a consentire la corretta ed effettiva messa in pratica della nuova normativa.

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