Una BMW M3 E30 Evo III nel garage di Mate Rimac - Ruoteclassiche
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20/03/2025 | di Andrea Paoletti
Una BMW M3 E30 Evo III nel garage di Mate Rimac
L’imprenditore balcanico, proprietario anche della Bugatti, è un fanatico del marchio bavarese e per il nuovo acquisto si è scomodata direttamente BMW Motorsport
20/03/2025 | di Andrea Paoletti

Se ti chiami Mate Rimac e, dopo aver fondato un’azienda che produce esclusivissime hypercar elettriche, decidi di acquisire uno dei marchi più iconici della storia dell’automobile, ovvero Bugatti, è evidente che ti piacciono le auto speciali. Andando oltre la banalità, l’imprenditore bosniaco di cittadinanza croata è un vero appassionato e, per il tragitto casa-ufficio, si muove a bordo di una BMW M5 E39, ovvero l’ultima “analogica” e, per molti, la più bella ed equilibrata di tutte le generazioni.

Una M3 molto speciale. Il feeling con il marchio bavarese deve essere particolarmente forte, perché recentemente - e proprio grazie al profilo Instagram della divisione M di BMW che ha postato le foto ed espresso sincera ammirazione - si è venuto a sapere che anche una M3 è entrata a far parte del suo garage. Si tratta di una M3 Evo III della generazione E30, una versione decisamente rara e che merita qualche spiegazione in più: intanto è conosciuta come “Sport Evolution” ed è la massima espressione del processo di evoluzione della M3 già dominatrice su tutte le piste, vera auto da battere nei vari Campionati Turismo tra la seconda metà degli anni 80 e i primi anni 90.

238 CV grazie al 2.5. La differenza principale rispetto alle M3 precedenti è la cilindrata che da 2.3 litri viene portata a 2.5 (per la precisione 2.467 cm3), con conseguente aumento di potenza fino a raggiungere 238 CV, su un peso, invariato, di soli 1.200 kg. Tra le altre novità, alberi a camme più spinti, valvole di aspirazione e di scarico più grandi, rapporto di compressione ridotto e una centralina Bosch Motronic ottimizzata per spremere al massimo il motore, che, per il resto, mantiene la testata DOHC a sedici valvole. Invariato, rispetto alla Evo II anche il cambio, un Getrag 265 a cinque rapporti ravvicinati, mentre molle (accorciate di 10 mm) e ammortizzatori sono ulteriormente irrigiditi, abbinati a barre antirollio maggiorate.

Solo due colori. Esternamente le Sport Evolution presentano gli stessi cerchi di lega BBS a raggi da 16 pollici, ma al centro sono verniciati in Nogaro Silver e con un effetto lucido, mentre la carreggiata è allargata di 4 mm all’anteriore e di 6 mm al posteriore. Numerosi altri dettagli vengono ripresi dalla Evo II, come i condotti di raffreddamento dei freni al posto dei fendinebbia, ma viene aggiunta la possibilità di regolare lo splitter anteriore e il flap posteriore su tre impostazioni: Monza (bassa deportanza), Normal e Nürburgring (alta deportanza). Solo due le scelte per il colore della carrozzeria: Brilliant Red con inserti paraurti neri e Jet Black con inserti paraurti rossi, proprio come l’esemplare di Rimac, che sfoggia anche una targa personalizzata per rammentare ai più distratti che si trovano di fronte alla M3 più "M3" di tutte.

Solo 600 esemplari. Per finire, sulla Evo III si possono trovare sedili sportivi Recaro a schienale alto, rivestiti di tessuto, ma erano disponibili anche (come optional) di pelle Nappa nera. Spiccano inoltre le cinture di sicurezza rosse, i rivestimenti di Alcantara scamosciata grigio scuro per la corona del volante, la leva del freno a mano e quella del cambio, mentre una targhetta numerata provvede a ricordare che si tratta di un’edizione limitata e capace di sfiorare i 250 km/h e passare da 0 a 100 in poco più di 6 secondi. Sebbene fosse sufficiente omologare 500 esemplari, la domanda fu tale che tra il dicembre 1989 e il marzo 1990 ne furono completati 600, uno di questi or ora entrato nella disponibilità di Mate Rimac.

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