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03/09/2014 | di Redazione Ruoteclassiche
Uno sguardo a Ruoteclassiche di settembre
Difficile non riconoscere a colpo d’occhio la nostra regina di settembre: si tratta di una Jaguar “E Type” coupé del 1962. Una prima serie dunque, da molti giudicata quella esteticamente più equilibrata. Mossa da un generoso motore a sei cilindri in linea di 3,8 litri (3781 cm³ per la precisione) da 269 CV SAE, la […]
03/09/2014 | di Redazione Ruoteclassiche

Difficile non riconoscere a colpo d’occhio la nostra regina di settembre: si tratta di una Jaguar “E Type” coupé del 1962. Una prima serie dunque, da molti giudicata quella esteticamente più equilibrata. Mossa da un generoso motore a sei cilindri in linea di 3,8 litri (3781 cm³ per la precisione) da 269 CV SAE, la “E Type” protagonista del servizio esibisce l’inusuale livrea Opalescent Silver Blue (celeste metallizzato), al tempo poco richiesta. Dal luglio 2008 appartiene ad un appassionato di Trieste, che l’ha acquistata per 45.000 euro dopo una lunga selezione, seguendo le preziose indicazioni dell’esperto restauratore Vittorio Klun. Nonostante i cinquant’anni suonati la sportiva britannica si rivela tutt’altro che posata: se si procede allegri le derapate in uscita dalle curve sono la regola.

Sulla nostra pista di Vairano abbiamo portato l’Audi “Sport quattro”, progettata per contrastare nei rally la Peugeot “205 Turbo 16” a motore centrale. Un’auto dalla doppia personalità: granturismo confortevole e ben rifinita da un lato, micidiale belva da competizione dall’altro. Il suo cinque cilindri in linea di 2,1 litri sovralimentato da 300 CV è docile, gradevole, fluido anche ai bassi regimi, ma se oltrepassa i 3500-3700 giri/minuto cambia radicalmente e mostra una rabbia capace di impegnare anche i piloti più esperti.

Dalla collezione di Corrado Lopresto arriva un altro pezzo di pregio: l’Alfa Romeo “Giulietta Sprint” Elaborazione Bertone del 1956. Il collezionista milanese nota alla fiera di Padova del 2011 una “Giulietta Sprint” con alcuni particolari “fuori ordinanza”, come i deflettori ai finestrini, i rivestimenti in pelle e i fendinebbia: dettagli non casuali e che indicano una qualche versione fuoriserie, ormai dimenticata. L’origine di tale allestimento risale al Salone di Torino del 1956, ove Bertone espone tre “Giulietta Sprint” con dotazioni speciali, una configurazione full optional che comprende tra l’altro deflettori, fendinebbia, rivestimenti in pelle, volante dedicato, autoradio, orologio, valigie su misura, anelli cromati sui cerchi e singolari guarnizioni dei cristalli in gomma bianca.

Se pensate che le americane siano sempre mastodontiche creature mosse da poderosi V8 di cilindrata imbarazzante leggete il Test a test delle due compatte Metropolitan, nate dall’accordo tra l’americana Nash e l’inglese Austin, fornitrice della meccanica e della linea di montaggio.

La Youngtimer ci introduce nel mondo Ferrari con la “Mondial T Cabriolet”: blasone, potenza e raffinatezza meccanica a 22.000 euro.

Tra i grandi eventi abbiamo i reportage da Laguna Seca, che quest’anno ha visto “sfilare” ben 550 bolidi, e dall’International Mini Meeting, in occasione del quale sono giunte nel Kent 2500 vetture.

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