Arriva una sporca dozzina di nuove auto da guidare nel settimo capitolo della saga Gran Turismo e ci sono anche alcune classiche molto gustose, come la Dodge Challenger o la Ford Mustang anni 70. Gran Turismo, lo ricordiamo, ha debuttato nel 1997 e anche in questa versione per Play Station 4 rappresenta un passaggio quasi obbligato per appassionati di videogame automobilistici, con tutti gli ingredienti che fin dagli esordi hanno reso famosa la serie. Ci riferiamo a quando i primi capitoli del “real driving simulator”, ancora non così famoso e oggetto delle attenzioni del marketing delle case automobilistiche come oggi, contribuì non poco alla notorietà di alcune supercar orientali come la Nissan Skyline GTR, per esempio. O ad alcune caratteristiche come le informazioni sulle auto, la possibilità di ammirarle in forma statica, lavarle e personalizzarle seppur in modo virtuale o addirittura, in questa ultima versione, di fotografarle nelle ambientazioni di pista piuttosto che cittadine che rasentano quasi il “carporn” e che hanno sempre fatto di Gran Turismo qualcosa di più di un banale videogame.
L'ultimo capitolo della saga, che abbandona la numerazione per dichiarare fin dal nome la sua attenzione alle auto sportive, si distingue anche e soprattutto per la grande attenzione al gioco online e alla parte social, perché oggi per competere con amici o sconosciuti ai quattro angoli del globo e condividere con loro la passione non serve spostarsi. E a proposito di passione, ci sono le auto. Come sempre curate nelle grafica e nei dettagli interni ed esterni, nonché nei particolari dinamici che riflettono le caratteristiche delle controparti in metallo.
Oltre a tutte quelle presenti al lancio, citiamo tra gli oltre 150 modelli la Alfa Romeo 4C pensando a una classica di domani; con la patch 1.13 rilasciata dal 28 febbraio sono arrivate anche delle novità particolarmente gustose per chi non guarda solo ai modelli presenti sui listini 2018. Basta scorrere l'elenco in ordine alfabetico per farsi venire l'acquolina in bocca. La Alpine A110 1600S del 1972 si declina sugli schermi facendosi accompagnare anche dalla sua replica postmoderna la A110 Premiere Edition del 2017, ancora rara sulle strade reali ma non su quelle di Gran Turismo.
Non mancano future youngtimer come la Audi R8 del 2007, la De Tommaso Pantera del 1971, muscle car come la Dodge Challenger RT del 1970, rigorosamente arancio e la sua rivale Ford Mustang Mach 1 del 1971. Per chi ama le supercar italiane più recenti ma di sicuro interesse storico arriva la Lamborghini Aventador LP 700 del 2011. Mentre per gli amanti del vintage orientale ci sono la Toyota Supra GT Turbo 3.0 del 1988 e la MR2 GTS del 1997. A proposito di Supra, non può sfuggire la coincidenza della presenza della antenata nella patch rilasciata quasi in contemporanea al lancio della prossima versione avvenuto al salone di Ginevra 2018, seppur sotto sembianze sportive.
E proprio questo ci offre lo spunto per parlare della sempre maggiore importanza dei videogame come piattaforma per il marketing e la diffusione della cultura automobilistica. In questo quadro si nota l'influenza sempre più grande delle auto storiche che, anche grazie a questi cameo digitali, avvicinano i target più e meno giovani. Gli stessi che un giorno, chissà, potrebbero anche diventare collezionisti, decidendo di mettersi in garage la stessa auto che amavano guidare dal divano di casa. Nel frattempo i produttori hanno un canale in più, oltre ai saloni e alle rievocazioni storiche, per far conoscere le protagoniste del passato anche a chi le può solo ammirare. Ultima nota per chi si avvicinasse per la prima volta al videogame: spendendo i soldini extra per un volante al posto del classico joypad l’esperienza di guida diventa (molto) più coinvolgente.
Luca Pezzoni