Si è chiusa con il gran finale del Public Day l’edizione 2024 del Concorso di Eleganza di Villa d’Este, caratterizzata come ogni anno da un grande successo di partecipazione sia nella giornata più intima del sabato sia in quella più informale e aperta al grande pubblico della domenica, a Villa Erba, andata sold-out. Oltre 12.000 visitatori nell’ultimo giorno, buona indicazione dello stato di salute della manifestazione e del favore di critica e appassionati.
Altra parata, poi le premiazioni. Dopo la mattinata sul prato di Villa Erba le vetture si sono accese un’ultima volta per la parata finale della domenica, per la gioia di chi ha messo la sveglia presto per non perdere l’appuntamento con queste vetture dal pedigree ineccepibile. Un momento di grande festa, culminato nell’annuncio di tutti i premi conclusivi di quest’anno, tranne la Best of Show, incoronata dopo un’ultima cena di gala.
Le vincitrici. Passata l’euforia per i premi speciali assegnati sabato, i collezionisti impegnati nel Concorso d’Eleganza hanno provato per l’ultima volta in questa edizione il brivido del giudizio, certamente difficile visto il livello delle vetture. Un applauso dunque alle vetture vincitrici: Bentley 4 ½ Litre Blower Two Seater Drophead Coupé (1930), Cadillac V16, Coupé Fleetwood (1934), Rolls-Royce 40/50 HP Phantom II Continental Fixed Head Coupé (1933),Ferrari 335 S Spider Scaglietti (1957),Maserati A6G/54 Berlinetta Zagato (1956),Ferrari 275 GTS Spider Pininfarina (1966),Alfa Romeo 8C 2300 Spider Figoni (1932), McLaren F1 Coupé (1995).
La corona va al Biscione. Quest’anno il Trofeo BMW per la Best of Show è andato alla Alfa Romeo 8C 2300 Figoni della HM Collection. Uno dei dieci gli esemplari carrozzati spider su questo telaio, originariamente per un cliente che ci corse il rally Parigi-Nizza nel biennio 1933-1934. Ennesima consacrazione per il lavoro di Giuseppe Figoni, le cui carrozzerie (e quelle fatte con Ovidio Falaschi) ricevono spesso riconoscimenti ai Concours.
La storia sportiva dell’esemplare continuò con il Conte Francois de Bremont, che la mise alla frusta alla gara in salita del Grossglockner. L’auto incrociò anche l’importatore Ferrari Chinetti, che la vendette nel 1937 alla famiglia D’Autichamp che l’ha custodita per 77 anni prima di cederla all’attuale proprietà. Nel mezzo tanta polvere in un garage in Francia, da cui è uscita dopo tempo immemore nel 2014. Tra i concept vince ancora una Alfa, la moderna rivisitazione della 33 Stradale.