VW Scirocco GTI: la sportiva del nuovo corso (in scala) - Ruoteclassiche
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02/09/2025 | di Alberto Bonvicini
VW Scirocco GTI: la sportiva del nuovo corso (in scala)
La prima serie della coupé di Wolfsburg era disegnata da Giugiaro, come Golf e Passat. Questa riproduzione in scala 1:18 è opera della francese Ottomobile
02/09/2025 | di Alberto Bonvicini

La prima serie della Volkswagen Scirocco GTI è stato uno dei manifesti della nuova gamma della Casa di Wolfsburg, creata e realizzata a opera del grande designer Giorgetto Giugiaro. La riproduzione del servizio, del 1977, è derivata dall'originale, un ottimo esempio di modello dalla linea squadrata, che voleva essere un piccolo atto di "ribellione" all’interno di una gamma di vetture da famiglia, come Golf e Passat.

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Linee taglienti, fascino geometrico

Il modello si presenta in un tono arancio acceso, solare, perfettamente in linea con le tonalità sgargianti dell’epoca. La linea è corretta, e, rispetto alla versione base, si distingue per alcuni dettagli che troviamo riprodotti con buona cura. L’assetto è equilibrato alla giusta altezza, ottimo il lavoro sulle cornici delle vetrature.

Carrozzeria ben riprodotta

Frontalmente, la calandra è semplice e ospita i gruppi ottici sdoppiati, realizzati in plastica trasparente. Realistici i paraurti che alternano cromature a plastiche nero opaco con tolleranze negli accoppiamenti prossime allo zero. La targa è in stile “concessionaria”, ossia con logo e versione stampati su fondo nero. I cerchi sono fedeli agli originali e “montano” pneumatici di gomma con scolpitura credibile.

Interni semplici e curati

Lo sguardo si infila subito nell’abitacolo, dove spiccano i sedili sportivi con inserti a quadri gialli e neri, proprio come sulla vettura vera. L’abitacolo ci riporta al modo di fare le auto nell'Europa occidentale degli anni 70: e, dunque, grandi strumenti circolari ben leggibili, volante semplice, ma ergonomico; anche i pannelli porta sono modellati con precisione, suggerendo materiali diversi attraverso giochi di texture e finiture opache.

Non apribile, ma...

Non ci sono parti apribili, è vero, ma in cambio si ottiene una coerenza strutturale che solo la resina può garantire: nessuna giunzione fuori scala, nessuna cerniera evidente che rovina la silhouette. Nonostante questo, Ottomobile non si è risparmiata nel realizzare l’interno. Per chi colleziona modelli “nativi”, una prima serie rappresenta sempre un colpo sicuro: la si trova già nei migliori negozi al prezzo di 89,90 euro. Chi conosce il marchio sa già cosa aspettarsi: una produzione limitata, qualità di medio livello, ma con attenzione alle parti più importanti.

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