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Winter Marathon, vincono Aliverti-Maffi

Una gara di regolarità che è anche una gara di durata. E di resistenza. La Winter Marathon edizione 2015, vinta dall’equipaggio Aliverti-Maffi su Lancia Aprilia del 1940, già campioni italiani 2014 di regolarità nella categoria Top Car e portacolori della scuderia Franciacorta Motori, conferma lo spirito che da sempre rende unica questa competizione nello scenario della regolarità. Dodici ore di guida (e navigazione) senza sosta, temperature sotto lo zero e 427 chilometri su tortuose strade dolomitiche (sulla piazza di Madonna di Campiglio la partenza e l’arrivo, Canazei il giro di boa).

Dei 120 equipaggi partiti, al traguardo ne sono arrivati 83. Questa è una gara che va preparata, a cominciare dall’equipaggiamento personale: abbigliamento tecnico, calzamaglie, sciarpe e passamontagna. Molti infatti sono gli equipaggi che hanno scelto, nonostante tutto, di correre con la capote abbassata. L’allestimento delle vetture prevede invece la parzializzazione delle prese d’aria per mantenere il motore in temperatura, gomme chiodate, in alcuni casi una zavorra per migliorare la trazione. E, naturalmente, un buon impianto di riscaldamento.

Per la cronaca: al primo posto – lo abbiamo detto – Aliverti-Maffi su Lancia Aprilia del 1940. Al secondo la Volvo 1800S del 1965 condotta da Margiotta-Perno, seguita di un soffio dalla Porsche 356 A Coupè del 1955 di Fontanella-Malta. Quarta la Bentley 3 Litre (1925) di Patron-Casale e quinta la Fiat 508 C (1938) di Di Pietra-Di Pietra. Prima tra le scuderie Loro Piana Classic Car Team, seconda Franciacorta Motori e terza Classic Team. Il primo equipaggio straniero è stato quello sammarinese composto da Bollini-Galassi su Porsche 356 A Cabriolet (1957), seguito dai tedeschi Mach-Jan su Volvo 121 (1959) e dalle svizzere Pasquale-Sibilia su Jaguar S-Type, prime a loro volta tra gli equipaggi femminili. La sfida sul lago ghiacciato di Madonna di Campiglio ha visto imporsi la Fiat 508 C del 1938 di Francesco e Giuseppe Di Pietra tra le anteguerra del Trofeo Ma-Fra; la Fiat 1100/103 del 1953 di Lui-Ceccardi si è invece aggiudicata il Trofeo Tag Heuer Barozzi nella sfida a eliminazione riservata ai primi 32 equipaggi classificati. Il Trofeo APT è andato a Benetti-Battagliola su Porsche 356 Speedster.

Tra le partecipazioni ufficiali segnaliamo quella di Automobilismo Storico Alfa Romeo con la Giulia Ti Super nelle mani di Gamberini-Rehmann (quattordicesimi). Poi la Volvo PV544 gestita da Volvo Club e affidata all’ex pilota di F. 1 Ivan Capelli, alla sua terza partecipazione consecutiva. Infine quella di Porsche Italia che ha schierato una 356 Speedster del 1956 e la 911 RS del 1973 guidata da Felix Bräutigam (Vice Presidente regione Europa di Porsche AG) e “navigata” da Pietro Innocenti (Direttore Generale di Porsche Italia).

Testo e foto di Alessandro Barteletti

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