Oggi che la gamma EQC, le auto elettriche di Mercedes, è in piena espansione, affiancata dalla già massiccia linea EQ dei modelli ibridi e dalle Smart ormai non più disponibili con propulsione termica, occorre ricordare che già 30 anni fa la Casa di Stoccarda sperimentava l’auto a emissioni zero con i suoi prototipi della 190.
Esattamente 30 anni fa, alla Fiera di Hannover, la Mercedes presenta al pubblico un’auto sperimentale, realizzata sulla scocca della serie W201, ovvero la berlina 190, all’epoca il modello più piccolo della gamma della Stella a 3 punte. Esternamente è identica a una convenzionale 190 E, ma sotto la carrozzeria standard, che conserva l’abitacolo a 5 posti, si cela una meccanica differente: ciascuna delle ruote posteriori è collegata a un motore elettrico da 16 kW (22 CV) per complessivi 32 kW di potenza (44 CV).
Batterie al cloruro di sodio e nickel. Gli accumulatori utilizzati per alimentare i motori sono del tipo al cloruro di sodio e nickel, una tecnologia che all’inizio degli anni Novanta è decisamente d’avanguardia e che è utilizzata tuttora. Vantaggi di peso, autonomia e tempi di ricarica accettabili per l’epoca. La 190 Elektro raggiunge i 130 km/h e ha un’autonomia superiore ai 250 km. Di notevole avanguardia il sistema di recupero d’energia in frenata che contribuisce ad aumentare la percorrenza tra un rifornimento di corrente e l’altro. L’anteprima a Hannover è una scelta logica: è la fiera dedicata all’innovazione tecnologica. Nella primavera seguente, la 190 Elekro viene mostrata al Salone di Ginevra, location vetrina fondamentale per le case automobilistiche.
I test sull’isola. La 190 Elekro non è un prototipo fine a se stesso o un’iniziativa di marketing per attirare l’attenzione: è una vettura laboratorio che Mercedes utilizza per studiare a fondo le opportunità concrete di entrare nel campo dei veicoli a impatto zero. Per questo motivo realizza una piccola flotta di 10 esemplari della 190 che vengono testati in maniera intensiva nell’area di prova sull’isola di Rügen sul mar Baltico. La zona consente prove specifiche con l’ausilio di laboratori di test finanziati dal Governo tedesco per lo sviluppo appunto della mobilità elettrica. L’area test è dotata di stazioni di ricarica che sono alimentate da pannelli solari: già 30 anni fa i progettisti hanno ben chiaro in testa che l’auto elettrica ha possibilità di sviluppo sostenibile solamente se concepita all’interno di un ciclo virtuoso a impatto zero, con energia ricavata da fonti rinnovabili.
Impiego massiccio senza inconvenienti. Le 190 Elektro accumulano percorrenze importanti: un esemplare compie 100.000 km in un anno senza particolari inconvenienti, un altro affidato a un tassista, ne percorre 60.000 senza segnalare guasti. Quale lezione trae la Mercedes dall’esperimento 190 Elektro? Una miniera di dati sui cicli di carica e scarica delle batterie, sulla durata degli accumulatori e sulla progressiva perdita di efficienza, sull’autonomia raggiungibile nei test sugli stili di guida e alle varie velocità e, soprattutto, la Casa della Stella matura la convinzione che la tecnologia è già a buon punto per prevedere in un futuro non lontano la produzione di serie. Gli esperimenti terminano nel 1996. Alcuni degli ingegneri protagonisti del programma 190 Elekro sono ancora in servizio a Stoccarda e hanno partecipato allo sviluppo dell’attuale brand elettrico EQ.