1971: un “cuneo” tra Alfa e Pininfarina - Ruoteclassiche
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06/02/2021 | di Alfredo Albertini
1971: un “cuneo” tra Alfa e Pininfarina
La showcar 33 "Cuneo" è uno dei prototipi realizzati sulla base dell'Alfa Romeo 33 Stradale del 1967, questa spider estrema venne presentata dalla Pininfarina nel 1971.
06/02/2021 | di Alfredo Albertini

Sul telaio e la meccanica dell'Alfa Romeo 33 Stradale del 1967 sono stati realizzati da alcuni carrozzieri una piccola serie di prototipi di stile, l'ultimo dei quali è stato presentato al Salone di Bruxelles esattamente mezzo secolo fa. Il suo nome è 33 Spider, ribattezzato “Cuneo” per la sua linea molto particolare.

Cinquant'anni fa, nel 1971, l'Alfa Romeo 33.3 da competizione mostra tutta la sua grinta e la sua capacità di vincere affermandosi al Campionato Mondiale Marche, dove conquista la 1000 km di Brands Hatch, la Targa Florio e la 6 ore di Watkins Glen, davanti a concorrenti molto forti. In quello stesso anno la Pininfarina espone al salone belga una nuova dream car, basata sulla 33 Stradale della fine del 1967, di cui conserva il motore a otto cilindri a V di due litri da 230 CV. La nuova showcar, chiamata 33 Spider, nasce curiosamente sulle ceneri di un altro prototipo, sempre di Pininfarina: la P33 Roadster del 1968. Questa originale due posti fu smantellata proprio per farla rinascere, poco tempo dopo, con una forma completamente nuova.

Disegn futuribile. Ma torniamo alla nostra 33 Spider, immediatamente ribattezzata “Cuneo” per la sua linea spiovente, dominata dalle fiancate triangolari, senza portiere, che hanno come vertice un muso basso e filante. Se il frontale è caratterizzato da una “bocca” contornata da un'ampia fascia nera, con la batteria di fari al centro protetta da plexiglas, la coda è assolutamente verticale, dal taglio netto, sulla quale spiccano sei fanalini rotondi e otto fori, disposti su una piastra nera, che hanno la funzione di scarico per gli altrettanti cilindri del motore. Due sottili pinne si ergono sopra ai parafanghi posteriori. Una fascia di colore arancione percorre l'intera carrozzeria e il parabrezza è avvolgente e quasi orizzontale. Lo stemma dell'Alfa Romeo è inserito anteriormente nel disegno della striscia, e compare anche, piccolo e rotondo, sulla coda. Sulle fiancate sono invece apposti il quadrifoglio e il marchio di Pininfarina.

Spider senza capote. L'abitacolo, completamente aperto e senza possibilità di copertura, è per due sole persone, protette da un arco a tubo metallico dietro le teste che ha la funzione di roll bar. Il cruscotto comprende un grande contagiri davanti al pilota mentre altri cinque strumenti secondari sono inseriti in una fascia al centro della plancia. Il volante è a forma di cono rovesciato, con le quattro razze inclinate verso il piantone. Alle spalle dell'abitacolo si notano i tromboncini dell'aspirazione dei carburatori che sporgono dal cofano piatto, protetti da un piccolo “tetto” anch'esso di colore arancione.

Derivazione Stradale. Le ruote in lega leggera sono quelle della 33 Coupé Stradale, con pneumatici anteriori 5.25 H 13 e posteriori 6.00 L 12. Come accennato, il motore è l'8V di 1995 cm³ a doppio albero a camme in testa della coupé prodotta dall'Autodelta tra il 1967 e il 1969, collocato sempre in posizione posteriore longitudinale e con cambio a sei marce. La velocità teorica della Cuneo è di 195 km/h (dichiarati). Queste le sue misure: lunghezza 4,10 metri, larghezza 1,8 metri, altezza 90 cm. E se, come detto, la P33 è stata smantellata, la 33 Spider Cuneo è ancora esistente e la si può ammirare al Museo Storico Alfa Romeo di Arese.

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