45 anni fa lo storico duello Villeneuve-Arnoux a Digione - Ruoteclassiche
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Auto / Storie
01/07/2024 | di Andrea Stassano
45 anni fa lo storico duello Villeneuve-Arnoux a Digione
Momenti indimenticabili, nel finale del G.P. di Francia '79, in cui il ferrarista e l'alfiere della Renault danno vita a un confronto epico, duro ma leale, fatto di toccate e sorpassi continui. Alla fine la spunta Gilles, per una manciata di centesimi di secondo
01/07/2024 | di Andrea Stassano

Riuscire a vedere nella F.1 di oggi duelli “all’arma bianca”, come quello negli ultimi giri del G.P. d’Austria tra Max Verstappen (Red Bull) e Lando Norris (McLaren) è cosa assai rara. E talvolta deludente, per via delle molte regole di “ingaggio” esistenti, che non piacciono al grande pubblico, senza parlare degli strascichi dovuti alle decisioni non sempre lineari da parte di chi gestisce la corsa. Ma così non era negli anni 60, 70 e 80, perché le sfide erano almeno altrettanto dure, ma molto più “libere”, e non sempre con finale polemico. Ci riferiamo, in particolare, al duello epocale avvenuto, giusto 45 anni fa, al Gran Premio di Francia 1979, tra Gilles Villeneuve (Ferrari) e René Arnoux (Renault Turbo).

Rewind. Ultimi giri del G.P. di Francia a Digione-Prenois: Jean-Pierre Jabouille (Renault n. 15) è già in fuga e sta andando a vincere il primo, storico gran premio di una vettura turbo in F.1, con un “pacchetto” interamente francese. Ma l’attenzione di pubblico e addetti ai lavori è tutta rivolta al secondo posto: Arnoux (Renault n.16), dopo una partenza così così, ha sbaragliato il campo e sta attaccando il ferrarista Gilles Villeneuve per il secondo posto, alle prese con problemi di assetto. Terz’ultimo giro: Arnoux passa Villeneuve in fondo al lungo rettilineo principale e diventa secondo: il pubblico esplode in un boato. C’è aria di doppietta Renault in casa. Ma non è finita.

Leggenda per due. Penultimo giro: Gilles mantiene la scia della Renault e alla prima curva, a ruote bloccate, infila il pilota francese. Il duello si accende sempre di più. Bisogna essere in due, ricordiamolo. Ultimo giro: Arnoux è già in scia al rivale all’uscita del curvone che immette sul rettilineo d’arrivo. In fondo, l’alfiere della Renault fa una gran staccata e si “prende” l’interno, mentre Villeneuve resiste ancora una volta all’esterno. Gilles non ci sta, le due monoposto si toccano più volte (sai, oggi, quante polemiche e penalità…). Arnoux è costretto ad andare fuori pista, Gilles ripassa secondo, ma è all’esterno e il francese torna in ballo. Per Arnoux sembra fatta, ma un calo di alimentazione sulla salita provoca il “ritorno” del canadese, che entra all’interno come se non ci fosse un domani, recuperando la seconda piazza. Arnoux è una furia, si incolla all’alettone posteriore della Ferrari, ma non riesce a passare. Arriva terzo, dietro a Gilles, per soli 24 centesimi di secondo.

Altri tempi. Un duello di cui si parla ancora oggi, ma che all’epoca non finì in polemica o "modificato" a causa delle decisioni dei commissari. È vero, era un'altra F.1, con altri piloti e altre regole, ma era la pista a dettare legge. E quella volta premiò due piloti coraggiosi e leali, oltre alla voglia di non mollare mai dell’indimenticabile, piccolo grande pilota canadese.

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