Porsche 968, l'ultima Transaxle di Zuffenhausen - Ruoteclassiche
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01/01/2021 | di Giancarlo Gnepo Kla
Porsche 968, l’ultima Transaxle di Zuffenhausen
La Porsche 968 è stata l'ultima sportiva a motore anteriore prodotta dalla Porsche, in questo articolo ripercorriamo la sua storia.
01/01/2021 | di Giancarlo Gnepo Kla

La Porsche 968 segna lo zenit dei modelli Transaxle della Casa di Zuffenhausen. La famiglia di coupé a motore anteriore esordì con la 924, entry-level dell’offerta Porsche, seguita poi dalla 944. A trent’anni dal suo debutto, ripercorriamo insieme l’evoluzione della 968, un modello che ha portato con sé una serie di innovazioni tecniche, a partire dal sistema di regolazione variabile dell’albero a camme “VarioCam”.

Per conoscere le origini della Porsche 968, presentata nel 1991, dobbiamo fare un salto indietro di quasi 10 anni, quando Porsche lanciò la 944. Nel 1982, a Zuffenhausen la situazione non era delle più rosee, con la Porsche che versava in una grave crisi finanziaria. Negli Stati Uniti, all’epoca mercato d’elezione per le auto di lusso, la clientela stava perdendo interesse per le 911, cardine della produzione Porsche; erano troppo simili tra loro e con il motore posteriore a sbalzo che le rendeva impegnative da guidare. La Porsche 928, granturismo ad alte prestazioni era l’unica a ottenere buoni risultati ma, si trattava del modello più costoso della gamma. Rimaneva la famiglia 924 lanciata nel 1976: l’immagine dimessa e le prestazioni non esaltanti la penalizzarono tanto in Europa quanto Oltreoceano. Porsche doveva sviluppare assolutamente un nuovo modello entry level, poiché, oltre alla concorrenza storica e blasonata, si affacciavano le nuove e agguerrite sportive giapponesi. Nacque così la Porsche 944.

Come nuova. L’evoluzione della 944 proseguì dapprima con la variante “S” lanciata nel 1987 e dopo con la produzione della S2 (1989). Nel frattempo gli ingegneri Porsche iniziarono a lavorare alla variante finale, indicata come S3. Per risparmiare sui costi di sviluppo, la scocca sarebbe rimasta invariata ma, considerando che l'80% dei componenti meccanici della 944 venne modificato in modo significativo (o riprogettato), il management Porsche scelse di presentare questa variante come modello completamente nuovo, chiamandola Porsche 968. Oltre agli aggiornamenti meccanici, il nuovo modello ricevette un look più moderno e venne dedicata maggiore attenzione al comfort e alla finitura interna. Anche la dotazione standard era decisamente superiore a quella della 944. La produzione venne avviata nello stabilimento Audi di Neckarsulm (ex NSU), lo stesso dove venivano assemblate le 924 e le 944.

Trendsetter. Il progetto venne affidato ad Harm Lagaay che aveva già disegnato le altre Porsche Transaxle. Nonostante gli interventi, i rimandi progettuali al modello precedente rimasero evidenti ma, la 968 era molto più distintiva di quanto non fossero tra loro le 924 e le 944. La parte più peculiare della Porsche 968 era l’anteriore, che appariva nettamente più moderno e riprendeva il layout della top di gamma 928. La nuova entry level condivideva i fari circolari sollevabili elettricamente e il paraurti anteriore con indicatori di direzione e luci di posizione integrati. La stessa fanaleria venne ripresa due anni dopo dalla 911 Serie 993. Al posteriore, la Porsche 968 adottava dei fanali più avvolgenti e completamente colorati. All'interno le volumetrie della plancia rimasero invariate, l’aggiornamento riguardava principalmente la componentistica (interruttori e manopole di controllo) e l’offerta dei rivestimenti. Tra le novità, l’antenna “Fuba” montata sul tetto e i cerchi in lega da 16 pollici "Cup". Un intervento importante riguardò il montante "B" e il voletto posteriore con installazione adesiva in luogo del precedente con guarnizioni in gomma. Due le carrozzerie disponibili: la Coupé e l’elegante Cabriolet.

Arriva il VarioCam. Sotto il cofano della Porsche 968, alloggiava una versione aggiornata del motore quattro cilindri in linea della 944. Il propulsore aveva una cilindrata di 3 litri (2990 cc) con alesaggio di 104 mm e corsa di 88 mm: una delle cubature più grandi mai offerte su propulsori di serie con frazionamento a quattro cilindri. La sua potenza nominale era di 240 CV a 6.200 giri/min, per 305 Nm di coppia massima, disponibile a 4.100 giri/min. Le modifiche al motore includevano un rapporto di compressione più alto (11:1), albero motore, carter e pistoni più leggeri, nonché valvole e collettore di aspirazione rivisti. La 968 poteva raggiungere una velocità massima di 252 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,5 secondi. La 968 al suo debutto presentò in anteprima anche un’importante novità, un nuovo dispositivo per la fasatura variabile delle valvole: il sistema VarioCam, ripreso anche sul classico sei cilindri boxer della 993.

Meccanica collaudata. Le performance della Porsche 968 erano esaltate da un impianto di scarico ottimizzato, un volano a doppia massa e un sistema elettronico di gestione del motore. La trasmissione poteva contare su un nuovo cambio manuale a sei marce che sostituiva il cinque marce della 944. A richiesta, l'automatico Tiptronic a quattro marce con possibilità di utilizzo manuale: lo stesso che aveva debuttato per la prima volta tre anni prima sulla Porsche 911 Serie 964. La Porsche 968, come detto in precedenza, venne sviluppata condividendo diverse componenti meccaniche delle 944 Turbo (tipo 951) ed S2, tra cui le pinze dei freni a quattro pistoncini Brembo su tutte e quattro le ruote con dischi ventilati, l’ABS, i braccetti anteriori in alluminio e l’intero schema delle sospensioni MacPherson.

Più grintosa. Dal 1993 al 1995, Porsche propose la 968 "Club Sport", variante alleggerita della 968, progettata con un occhio di riguardo per l’uso in pista. Gran parte dell'equipaggiamento lussuoso della 968 venne rimosso, a partire dal materiale fonoassorbente e dagli alzacristalli elettrici. A richiesta erano disponibili anche: la radio, l'aria condizionata (opzionale anche sui modelli 968 Coupé e Cabriolet) e il tettuccio apribile. All’interno della 968 Club Sport spiccavano i sedili da corsa leggeri Recaro regolabili manualmente in luogo dei sedili in pelle a comando elettrico di serie (anch'essi prodotti dalla Recaro). L’assetto era ribassato di 20 mm, mentre le ruote da 17 pollici calzavano pneumatici più larghi (rispettivamente da 225 e 255). Il volante a quattro razze con airbag venne sostituito da un volante sportivo, anche gli ugelli lavavetro con getti riscaldati vennero sostituiti con un impianto lavavetro più semplice. Via anche il tergilunotto e i sedili di fortuna posteriori della Coupé. Con questi accorgimenti, secondo Porsche, l’ago della bilancia si fermava a 1.320 kg, 100 kg in meno rispetto alla 968 Coupé. L'accelerazione 0-100 avveniva in 5,6 secondi mentre la velocità massima aumentava fino a quota 260 km/h. Il focus sull’handling permise alla variante Club Sport di ottenere diversi riconoscimenti, tra cui un "Performance Car Of The Year" (Auto ad Alte Prestazioni dell’Anno) nel 1993. I modelli Club Sport sono stati venduti ufficialmente in Europa, Regno Unito, Giappone e Australia, ma il cosiddetto “Grey market” (mercato grigio) ha consentito loro di esaudire i desiderata della clientela americana più fedele e appassionata.

Gli allestimenti. Per il model year 1993, la 968 ricevette delle piccole migliorie, a partire dall’adozione del filtro antipolline per la climatizzazione e l'introduzione di pacchetti opzionali: sedili riscaldabili; pacchetto audio, con un amplificatore aggiuntivo nella coupé (due altoparlanti per la cabriolet) e pacchetto handling per le sospensioni. Quest’ultimo includeva un assetto più sportivo, con cerchi più grandi da 17 pollici e un impianto frenante potenziato con dischi freno forati trasversalmente. Per il Regno Unito venne realizzata la Porsche "968 Sport", a listino tra il 1994 e il 1995. Si trattava di un allestimento derivato dal modello Club Sport ma arricchito con alzacristalli elettrici, baule a sgancio elettrico, chiusura centralizzata, sedili comfort in tessuto (diversi sia da quelli standard che da quelli sportivi). La Porsche 968 Sport recuperava anche i due sedili posteriori. L’operazione si rivelò una mossa vincente: pur costando oltre 5.000 sterline in meno della Coupé, la Sport offriva la maggior parte dei "lussi" desiderabili su quest’ultima. Nel biennio ’94-’95 si calcola che vennero vendute 306 Porsche 968 Sport rispetto alle sole 40 unità della Coupé standard.

Una vera rarità. Nel 1993, la divisione Porsche Motorsports di Weissach produsse per un breve periodo la variante più estrema della Porsche 968, la Turbo S. Questa versione, più leggera di 20 kg rispetto alla 968 standard condivideva la carrozzeria e gli interni della Club Sport. A livello estetico si caratterizzava per le prese d'aria NACA sul cofano motore, l'alettone posteriore regolabile, i cerchi scomponibili Speedline e uno spoiler anteriore più pronunciato. Anche le sospensioni erano specifiche, ribassate di 18 mm. La Porsche 968 Turbo S era alimentata dalla stessa unità della 944 Turbo S, qui con cilindrata di 3 litri. Con una potenza di 305 CV e una coppia motrice di 500 Nm, la 968 Turbo S raggiungeva una velocità massima di 282 km/h, mentre lo 0-100 era coperto in soli 4,7 secondi. Ne vennero realizzate soltanto 14, destinate all’Europa continentale.

Una specie estinta. La Porsche 968 è stata prodotta in circa 11 mila esemplari fino al 1995 ed è stata l'ultima sportiva di Zuffenhausen con motore anteriore. Una soluzione ripresa quasi 10 anni dopo, nel 2003, con l 'introduzione del SUV Cayenne e perpetuata nel 2010 con l’ammiraglia Panamera. La 968 è stata anche l'ultima Porsche con motore a quattro cilindri fino all’avvento della Boxster 718, nel 2016. La sua interruzione dopo soli quattro anni di produzione fu il risultato di vendite piuttosto modeste. Negli anni 90, il trend dello stile era proiettato verso forme più morbide e organiche: la Porsche 968, invece, era caratterizzata da forti reminiscenze dei precedenti modelli, ormai obsoleti. Al netto della classica 911, la frangia più radicale della clientela Porsche ha sempre snobbato questi modelli. Solo l’ammiraglia 928 riuscì a conquistare una clientela più vasta, come testimoniano i quasi 20 anni di produzione, dal 1977 al 95. Oggi una fetta crescente di appassionati sta riscoprendo la 968 per la sua combinazione di velocità e praticità, condite dall’handling chirurgico e dall’efficienza meccanica delle vere Porsche, nonchè dal valore aggiunto della rarità.
Un consiglio? Se siete alla ricerca di una Porsche 968, puntate sulle Cabriolet o sulle Club Sport.

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