Il mondo dell’auto perde una pietra miliare. A 97 anni si è spento Remo Cattini, pilota, storico direttore dell’Autodromo del Mugello, socio fondatore del Club Mille Miglia e DS della Scuderia Brescia Corse.
L’Italia dei motori perde una delle sue pietre miliari. È scomparso all'età di 97 anni Remo Cattini, conosciuto dai più come direttore sortivo dell’Autodromo del Mugello per vent’anni. Una vita dedicata alle corse, che ha attraversato con molteplici ruoli: pilota e collaudatore (soprattutto per Abarth) prima, poi commissario di gara, dirigente di scuderia automobilistica, direttore di competizioni internazionali e di circuiti. Agli appassionati il suo nome è più familiare come responsabile del circuito toscano fin dagli anni Settanta: un testimone che ha lasciato dopo vent’anni nelle mani di un certo Stefano Domenicali, oggi presidente e amministratore delegato della Formula 1.
Sotto il segno della Abarth. Remo Cattini nacque a Brescia il 17 gennaio del 1924. Capricorno secondo lo Zodiaco, ma Scorpione per vocazione. Nel 1948 debuttò nelle corse automobilistiche con una piccola Fiat 500B. Una volta intrapresa l’attività di autorimessa con officina e vendita in città, proprio vicino alla sede dell’ACI di Piazza della Vittoria, entra in contatto con Karl Abarth, che lo spinse a diventare collaudatore e pilota più che altro per passione, mentre Cattini correva già per i 35 anni di età. Come tanti, come tutti, cominciò a farsi un nome nelle gare in salita, più adatte alle preparazioni Abarth leggere e scattanti. Fra i compagni di scuderia si ritrovò anche Mario Poltronieri, destinato a diventare la “voce” della Formula 1 alla Rai. Nel 1949 e nel ’50 il bresciano partecipò alla 24 Ore di Le Mans e, poi, ad altre competizioni di Endurance di prestigio assoluto come la 1000 KM di Daytona, la 12 Ore di Sebring, il Gran premio GT di Monza, la 500 Km del Nürburgring, la 6 Ore di Hockenheim del 1960 e la Targa Florio del 1961. In Sicilia tornò l’anno successivo disputando anche la Coppa Città di Enna. In tutto, con le Abarth 750, 850 e 1000 Cattini realizzò qualcosa come 78 record fra velocità e durata
Una vita di corse al Mugello. Già nel 1940, Remo Cattini debuttò come commissario di gara nella sua Brescia, sul percorso del Gran premio delle Mille Miglia. Una volta terminata la carriera di pilota, nel 1964 diventò direttore sportivo della Scuderia Brescia Corse. Nei primi anni Settanta assunse incarichi importanti alla CSAI, la Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. Il suo ruolo più importante da dirigente, Remo Cattini l’ha vissuto a Scarperia dove inaugurò e diresse l’autodromo, realizzato dall’Automobile Club di Firenze per sostituire il circuito stradale e inaugurato nel 1974. Cattini scelse di trasferirsi definitivamente con la famiglia al Mugello. Come direttore di gara, ha contribuito a crescere le nuove leve di ufficiali di gara. Quello che ha fatto più strada, appunto, è Stefano Domenicali. Ecco perché con Cattini scompare una pietra miliare del motorsport italiano.