Guida al Collezionismo - Abarth - Ruoteclassiche
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30/04/2021 | di Redazione Ruoteclassiche
Guida al Collezionismo – Abarth
La quarta uscita della collana "Guida al Collezionismo" è dedicata ai modelli Abarth. In questo vademecum troverete tutti i consigli per approcciarvi all'acquisto delle vetture dello Scorpione.
30/04/2021 | di Redazione Ruoteclassiche

Il quarto volume della collana “Guida al Collezionismo - Abarth” è dedicato alle automobili dello Scorpione: modelli derivati dalla grande produzione ma dotati di soluzioni tecniche raffinate, atte ad esaltare le prestazioni e la precisione di guida delle piccole utilitarie Fiat e Autobianchi. Tuttavia, occorre prestare attenzione ai falsi. Nell’allegato che trovate insieme a Ruoteclassiche di maggio, vi spieghiamo cosa controllare prima di acquistare una vettura Abarth.

Carlo Abarth rientra a pieno titolo tra le personalità dell’Olimpo automobilistico. Abarth ebbe l’intuizione di rendere le elaborazioni meccaniche accessibili per tutti (o quasi) i clienti delle vetture Fiat, le automobili che tra gli anni 50 e 60 hanno dato il via alla motorizzazione di massa.
Prima di lui, il potenziamento di un’auto era un’opera artigianale per pochi esperti e validi meccanici: l’approccio era quasi alchemico e i risultati non venivano sempre coronati da successo. Non a caso, per indicare gli interventi sul motore, si usava il termine “truccare”.
Con la “Cassetta Abarth” chiunque, con un minimo di cognizione tecnica e competenza di base, poteva elaborare in sicurezza la propria Fiat 600 o 500, eseguendo personalmente il lavoro.

La storia Abarth. In questa uscita analizziamo 16 modelli, che rientrano (alcuni con qualche forzatura) all’interno di un budget di spesa massimo di 40.000 euro per un esemplare in buone condizioni.
Si tratta di vetture con prezzi generalmente accettabili e di grande rilevanza dal punto di vista collezionistico, con quotazioni in costante ascesa.
Bisogna distinguere tra le “fasi” della storia Abarth. La prima comprende il ventennio tra il 1949 e il 1971 in cui la produzione spazia dalle fuoriserie stradali (spesso allestite dalle grandi firme dello stile italiano), alle Sport, oltre alle famose trasformazioni su base Fiat 500, 600 e 850.
La seconda fase è quella inaugurata nel 1971, con l’acquisizione della Casa dello Scorpione da parte della Fiat, terminata nel 2007. In quest’ottica, Abarth assolve la funzione di reparto corse per il gruppo Fiat e sfruttando l’esperienza nel motorsport, parte di quel know-how confluisce nelle versioni sportive dei modelli di grande serie del colosso torinese.
L’ultimo capitolo dell’epopea Abarth inizia nel 2007 ed è ancora in divenire. Con l’Abarth Grande Punto, lo Scorpione torna a essere una realtà indipendente, che negli anni a venire ha dato vita a modelli come la Abarth 500 (e derivate) e alla 124 Spider.

Le auto in esame. Acquistare un’Abarth storica non è un’operazione semplice: gli esemplari sul mercato sono pochi e quelli originali sono piuttosto rari, ne consegue che hanno sempre prezzi molto elevati.
Nel quarto volume di Guida al Collezionismo, iniziamo con le utilitarie “truccate” degli anni Cinquanta e Sessanta, derivate dalle Fiat 500, 600 e 850: i modelli più rari e preziosi. Passiamo poi alle auto più accessibili, quelle del “periodo Fiat” come l’Autobianchi A112, la Fiat 131 Volumetrico, le Ritmo 125 e 130 TC, la Pininfarina Spidereuropa Volumex, le Fiat Cinquecento - Seicento e la Stilo.
Infine, abbiamo inserito anche i primi modelli della nuova era Abarth, come la Grande Punto e la 500 del 2007: automobili che appartengono alla sfera delle instant classic e che si avviano con decisione verso un futuro collezionistico.

Ci vediamo in edicola!
All’interno del volume, di ciascun modello, troverete le versioni consigliate dagli esperti di Ruoteclassiche, l’analisi di mercato, e i dettagli che le distinguono dalle serie di derivazione.
Guida al Collezionismo – Abarth è disponibile in edicola con Ruoteclassiche di maggio con un supplemento di soli 5,40 euro, oppure potete ordinarlo comodamente a casa dal nostro shop virtuale.
Nel prossimo volume, in allegato a Ruoteclassiche di giugno, parleremo invece di due marchi popolari come segmento di appartenenza, ma dalla spiccata vocazione “premium”: Autobianchi e Innocenti. Due aziende tutt’oggi amatissime dagli appassionati di auto storiche e che offrono diversi modelli la cui rilevanza collezionistica è in costante crescita.

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