Finalmente si parte! Sono le 19 e 33 quando, anche per noi, scocca l’ora fatidica: la 2000 Sportiva che ci ha messo a disposizione l’Automobilismo storico Alfa Romeo di Arese fa sentire il suo rombo e si muove dalla pedana. Ci lasciamo alle spalle una giornata già intensa, con la conclusione delle verifiche e l’esposizione delle vetture per le strade e le piazze di Brescia, nonché le polemiche che hanno caratterizzato le ultime ore prima del via: un concorrente (Mozzi) ha ottenuto in extremis l’innalzamento del coefficiente della sua vettura (una Lancia Lambda), essendo riuscito a dimostrare che quell’esemplare aveva partecipato alla Mille Miglia “vera”, quella di velocità.
Adesso, però, non è più tempo di parole: dobbiamo concentrarci sulla guida di quest’Alfa, potente, veloce, agile, e sulle prove cronometrate. A Marostica ci attende anche la prima prova di media segreta, resa più difficile dal fatto che un tratto del percorso non è asfaltato. Ovunque, anche a tarda ora, ad aspettare la carovana delle vetture c’è una folla incredibile: la passione, per questo “museo in movimento” che è la Mille Miglia, non scema mai. E in queste zone, non toccate in passato dal percorso, si avverte lo stupore per un evento della cui portata non ci si era ancora resi conto.
Passiamo nei centri di Verona, Vicenza, Marostica, Bassano; solo Sirmione, con la sua penisola, crea un problema. Il traffico è eccessivo, si crea un ingorgo, diventa impossibile per tutti i concorrenti, o almeno per quelli con numeri alti come il nostro, arrivare in tempo al controllo orario. Paghiamo 25 minuti di ritardo e speriamo che il CO venga annullato: in tanti, troppi, non ce l’hanno fatta e non per colpa loro, ma per il caos che si è venuto a creare.
In ogni caso, le soddisfazioni non mancano: ogni volta che ci fermiamo, la gente ci circonda e chiede notizie su questa macchina poco conosciuta (per forza, è un esemplare unico…). Spieghiamo volentieri di che si tratta, tocchiamo ancora una volta con mano l’amore che circonda il marchio Alfa Romeo, che nessuna vicissitudine industriale ha fatto scemare nel tempo. È ormai l’una e 35 di questa lunghissima giornata quando raggiungiamo la fine della nostra tappa, a Padova. Ma non toccheremo il letto che alle 3, perché dobbiamo raggiungere l’albergo e, prima di dormire qualche ora, impostare negli strumenti le prove cronometrate della tappa successiva, la lunghissima Padova-Roma. La sveglia suonerà alle sei: e c’è chi dice che queste sono scampagnate…
Laura Confalonieri (foto di Alessandro Barteletti)