È stata presentata ufficialmente alla stampa il 27 ottobre, presso il Centro Sperimentale di Balocco (VC), la nuova Giulietta Sprint, versione "celebrativa" che rende omaggio all'iconico modello del Biscione lanciato al Salone di Torino del 1954. Il modello di sessant'anni fa, primo di tre generazioni di Giulietta (1954, 1977 e 2010), subentra alla 1900 e "s'inventa" il segmento delle coupé compatte ad alte prestazioni; monta un motore completamente nuovo, il mitico "bialbero" in lega leggera, uno dei più significativi della storia Alfa Romeo, nell'inedita cilindrata "milletré".
Attorno al nome femminile di Giulietta sono state formulate parecchie ipotesi. La più accreditata conduce in un ristorante di Parigi, nell'ottobre 1950, durante una cena per festeggiare la presentazione della 1900 berlina al "Mondial de l'Automobile". In quel ristorante si trovava anche un principe russo decaduto, che all'epoca si era guadagnato una certa fama esibendosi nei locali parigini. Pare che proprio quella sera, di fronte al tavolo degli uomini Alfa, il principe avesse esclamato: "ci sono otto Romeo e non c’è una Giulietta!". Al momento di decidere il nome della nuova "tipo 750", il management di Arese si ricordò dell'episodio e optò per l'azzeccatissimo nome "Giulietta".
Lo stile della vettura viene impostato al Portello e il primo prototipo battezzato "brutto anatroccolo", per poi essere messo a punto in maniera definitiva da Bertone per opera di Franco Scaglione (lo stesso designer della 2000 Sportiva, della Giulietta Sprint Speciale e della 33 Stradale). Al Salone di Torino del 1954, dove la vettura fa il suo esordio sulla scena, è la prima volta che di un nuovo modello viene presentata prima la versione coupé della berlina. Il riscontro è sorprendente, il successo per certi versi inatteso, con oltre 2000 prenotazioni che rischiano di mandare in crisi sia l'Alfa che la Carrozzeria Bertone, a cui spetta la produzione delle carrozzerie. La vettura tiene a battesimo, dalla copertina, il primo numero di Quattroruote, nel febbraio del 1956. Per il lancio del modello e per allettare i risparmiatori coinvolti nella sottoscrizione pubblica di capitale che Alfa Romeo lancia grazie all'emissione di cartelle fondiarie dell'Iri, viene anche decisa una lotteria a estrazione mensile che mette in palio ogni mese una Giulietta a partire da gennaio 1955.
Il nome "Giulietta" ritorna in Alfa Romeo nel 1977, per il nuovo modello su base meccanica Alfetta (1972), che va a sostituire la Giulia. E dopo qualcosa come 380.000 esemplari prodotti, lascia nel 1985 il posto all'Alfa 75. L'ultima "incarnazione" è del 2010 e raccoglie l'identità ideale delle due precedenti generazioni, interpretando in chiave moderna i valori del marchio. All'evento di Balocco, in occasione dei sessant'anni del modello, è stato presentata ufficialmente alla stampa la versione Sprint, con il nuovo propulsore 1.4 MultiAir TurboBenzina da 150 cavalli, al quale si affiancano cinque altre motorizzazioni: 1.4 MultiAir TurboBenzina 170 CV, turbodiesel 1.6 JTDM 105 CV, 2.0 JTDM 150 CV e 2.0 JTDM 175 CV e 1.4 Turbo GPL 120 CV.
In occasione del lancio della vettura e del sessantesimo anniversario della capostipite, Alfa Romeo ha realizzato la sua "Hall of Legends", un nuovo sito - con testi in italiano e francese - organizzato per "stanze" (ciascuna dedicata a un decennio) e navigabile da desktop e da tablet con la logica del museo virtuale; con tanto di viste interattive a 360 gradi, gallery fotografiche, dettagli tecnici di ogni vettura e curiosità.