Lamborghini Urraco P250 (1973), ingresso nell’arena - Ruoteclassiche
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Quattroruotine
03/12/2024 | di Alberto Bonvicini
Lamborghini Urraco P250 (1973), ingresso nell’arena
Ideata dal patron Ferruccio come entry level della gamma, la vediamo qui in una riproduzione in scala 1:18 opera della Kyosho
03/12/2024 | di Alberto Bonvicini

La Kyosho non è nuova alla creazione di modelli in scala dedicati alle creature storiche di Ferruccio, e in questo caso l’esperienza si nota. Questa Lamborghini Urraco P250 è riprodotta in maniera estremamente fedele con attenzione a ogni dettaglio: la verniciatura è di alto livello, così come le cromature. I gruppi ottici sono di buona qualità, compresi quelli a scomparsa che con il loro movimento si sommano a tutte le aperture presenti sul modello: portiere, cofano, baule e vano motore. Sollevando quest’ultimo troviamo il V8 2.5 ben dettagliato e montato trasversalmente.

Dettagli minuziosi. Sul tetto troviamo una bella riproduzione dell’antenna “orientabile” dell’epoca, mentre cerchi e gomme non smentiscono l'ottima manifattura essendo realistici per dimensioni e finiture con il simbolo del Toro impresso sui coprimozzi. Articolata realizzazione anche per il terminale “a vista” che così dettagliato rende artisticamente anche in un’esposizione “contromano”. Per quanto riguarda i loghi, lateralmente brilla il fregio Bertone, mentre lo scudo anteriore un po’ troppo alto al contrario di quelli posteriori che sono invece perfetti.

Interni raffinati. Abitacolo di classe, rifinito al punto giusto, con il corretto rapporto tra i sedili anteriori e quelli posteriori. Osservando con attenzione si scoprono altri elementi di valore: la base in moquette offre un buon effetto, l’apertura delle porte svela il battitacco cromato e un pannello interno ben dettagliato. Il volante, con le particolari quattro razze è molto preciso, mentre le leve sul cruscotto sono sproporzionate rispetto alla realtà.

Fascia medio-alta. Disponibile nei migliori negozi a 229,95 euro, un prezzo in linea con il brand. Il modello particolare, la poca notorietà dell’auto reale rende questo esemplare più indicato a chi ha ampie collezioni di supercar italiane.

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