Le monoposto di Senna ricostruite per la mini-serie Netflix - Ruoteclassiche
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08/12/2024 | di Andrea Paoletti
Le monoposto di Senna ricostruite per la mini-serie Netflix
Incredibilmente, non si tratta di computer grafica ma di modelli reali “vecchio stile”, realizzati a mano da un’azienda argentina specializzata
08/12/2024 | di Andrea Paoletti

Ha debuttato da poco su Netflix una delle serie più attese dagli appassionati di automobilismo, sia coloro che hanno vissuto sulla propria pelle l’epopea di uno dei campioni più iconici della Formula 1 sia chi ne ha solo sentito parlare. “Senna” in sei episodi ripercorre le tappe salienti della carriera sportiva e della vita del tricampeao brasiliano e al di là delle enormi aspettative del pubblico, le scene di gara dovevano a ogni costo risultare credibili, motivo per il quale la produzione ha scelto una strada inconsueta di questi tempi.

22 repliche funzionanti in scala 1:1. Chi lo avrebbe immaginato infatti che, con un budget di 170 milioni di dollari (è la serie televisiva brasiliana più costosa della storia) una discreta quota (25 milioni) sarebbe stata riservata alla costruzione di modelli in scala reale delle monoposto utilizzate da Ayrton Senna nel corso della sua carriera, senza dimenticare i rivali storici, Alain Prost ovviamente in testa. Un lavoro ciclopico che ha richiesto tutta l’esperienza della Crespi Competición, un’azienda argentina che lavora nel motorsport da 60 anni e che ha progettato e realizzato addirittura 22 monoposto sia per le scene in pista sia per quelle statiche.

Tutte le protagoniste dell’epoca. Sono infatti perfettamente funzionanti, anche se chiaramente non performanti come le originali, pure per motivi tecnici, ovvero la velocità giusta per permettere le riprese tra i cordoli. Il livello di fedeltà è notevole e, almeno dall’esterno, le monoposto sembrano proprio quelle che si sfidavano tra gli anni 80 e gli anni 90. Dalla Toleman TG184 turbo alle Lotus 97,98,99T, fino alla quasi imbattibile McLaren MP4/4 e proseguendo con la MP4/5 protagonista del primo epico scontro con Prost, ovvero l’incidente a Suzuka che, nonostante Senna fosse riuscito a ripartire e a tagliare per primo il traguardo, si concluse con una discussa squalifica e il titolo assegnato al "Professore". Ma ci sono anche la MP4/6 con la quale ottenne l’agognata prima vittoria al Gran Premio del Brasile e la Williams FW-16 con la quale perse la vita a Imola.

Suoni registrati dalle monoposto vere. Oltre alla difficoltà di costruire telai e carrozzerie che non risultassero patetici manichini, la Crespi Motors e la casa di produzione, lo Studio Gullane Entretenimento (che ha goduto del supporto della famiglia Senna) si sono dovuti confrontare con un altro problema non da poco, ovvero riprodurre il rombo dei motori nonostante le 22 repliche fossero equipaggiate con semplici motori a quattro cilindri. La soluzione è stata utilizzare le vere Formula 1 dell’epoca in sezioni apposite del circuito dove sarebbero state realizzate le riprese, registrando con sofisticati microfoni il loro sound inconfondibile. Dai 4 e 6 cilindri turbo ai V10 e V12 aspirati.

Si possono comprare. Una bella notizia per gli appassionati è che la famiglia Crespi, una volta consegnate alla produzione le 22 vetture, ha conservato tutti gli schemi tecnici, i disegni in AutoCad e le competenze per produrre monoposto identiche a quelle protagoniste del decennio 1984-1994. Sul loro sito è possibile ordinare - il prezzo non è stato ancora rivelato - cinque modelli che riproducono, volendo applicare le mitiche livree Malboro e John Player Special, altrettante monoposto. Si chiamano C-85, C-86, C-88, C-90 e C-91 (in riferimento agli anni) e sono, rispettivamente, la McLaren MP4/2 , la Lotus 98T, la Ferrari 641 F1, la McLaren MP4/4 e la MP4/5. Si possono anche scegliere i motori da installare, da un elenco che comprende un quattro cilindri 1.8 turbo da 265 CV, un “Berta” utilizzato nella Formula 3 sudamericana (in pratica è un Ford Duratec da 2,3 litri da 250 CV), un vecchio V6 PRV da 3 litri sempre con 250 CV e, per chi vuole esagerare, un V8 Radical da 4,7 litri depotenziato a 350 CV e il leggendario Cosworth DFV da 400 CV.

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