La Lancia Rally 037 è sicuramente una delle Lancia più rare, prodotta in sole 207 unità, quella che il prossimo 15 e 16 agosto verrà messa all’asta durante il tradizionale Concorso d’Eleganza di Pebble Beach, ospitato presso il Monterey Peninsula Country Club, in California.
Quella da rally è una leggenda
Si tratta di una Lancia Rally 037 Stradale, numero di telaio ZLA151AR000000089, prodotta nel 1984 e con meno di 13 mila chilometri, una delle mitiche “homologation specials”, costruite per poter permettere alle sorelle da corsa di competere nel Mondiale Rally. Con la mitica livrea Martini Racing, sono delle leggende per gli appassionati, in quanto ultime vetture a trazione posteriore ad aggiudicarsi il titolo, dopo un’epica battaglia con le Audi Quattro a trazione integrale.
Un’impresa entrata negli annali
Era il 1983 e venne portata a termine un’impresa entrata negli annali: merito non solo della fantastica Squadra Corse Lancia, ma anche della sensibilità di guida di chi era al volante, premiato da una vettura dall’eccezionale maneggevolezza. In un’intervista televisiva, Walter Röhrl, protagonista del trionfale Rally di Sanremo che regalò il Mondiale, ha detto che in quell’occasione, ha avuto la sensazione - mai più provata - di totale padronanza della vettura, tanto da sentirla cucita addosso, o, nelle sue esatte parole, calzante come una scarpa su misura. Proprio sul numero di febbraio 1983 di Quattroruote, il campione tedesco raccontò per filo e per segno le sue sensazioni di guida e per il resoconto di questo tester d’eccezione basta cliccare qui.
Firmata Pininfarina
Se questo era vero per la potentissima (oltre 300 CV) ed estrema versione da rally, la versione stradale poteva vantare una solida, equilibrata e tecnologicamente avanzata base meccanica. Debutta ufficialmente al Salone dell'auto di Torino del 1982 e oltre alle forme compatte e dinamiche (firmate Pininfarina) con sbalzi ridotti e la sensazione di essere acquattata sl suolo, sono le scelte tecniche a renderla una vera super sportiva.
Oltre 200 CV grazie al “Volumex”
Il quattro cilindri in linea, 16 valvole, da 2.0 litri, era provvisto del compressore volumetrico “Volumex”, che donava una spinta immediata anche ai bassi regimi e sprigionava 205 cavalli: abbinati a un peso di soli 1.170 chilogrammi, permettevano un’accelerazione da 0 a 100 km/h in meno di 7 secondi e una velocità massima di oltre 220 km/h. Il telaio era derivato da quello della Lancia Beta Montecarlo Turbo, vincitrice nel 1980 e 1981 del Gruppo 5 del Campionato del mondo sport prototipi e integrava una struttura tubolare alla monoscocca centrale, combinando leggerezza e robustezza.
Rara e costosa, scelta per intenditori
L’unico colore disponibile era il rosso, costava più di 45 milioni di lire (solo 6 milioni in meno di una Ferrari 308 GTB, tanto per fare un confronto) e al tempo non fu facile riuscire a venderle, mentre oggi sono ambitissime dai collezionisti di tutto il mondo. Per il momento non sono ancora state indicate stime da parte di Gooding & Company, la Casa d’aste che si occupa della vendita, ma basta vedere l’andamento delle ultime aggiudicazioni per capire che siamo ormai in un terreno riservato al fior fiore dei connoisseurs.
Vale tra i 500 e i 600.000 euro
L’ultima in ordine di tempo a passare di mano - ed escludendo quella rimasta invenduta a giugno di un anno fa a Saint Tropez con stima tra 500 e 600.000 euro - ha raggiunto i 588.000 dollari in occasione dell’asta organizzata da Broad Arrows ad Amelia Island a marzo 2024, mentre un altro esemplare ha toccato i 654.000 dollari all’asta di RM Sotheby’s a Monterey ad agosto 2023. I conti sono presto fatti e, a meno di sorprese, un esemplare come questo, con pochi chilometri, in condizioni di totale originalità, provvisto di una ricca documentazione di servizio e del kit di attrezzi, non passerà sicuramente inosservato.