Citroën CX 2500 Turbo Prestige 1:18 1985
Cerca
Quattroruotine
25/11/2025 | di Alberto Bonvicini
Citroën CX 2500 Turbo Prestige 1:18 1985
OttOmobile porta in miniatura l’eleganza eccentrica della berlina francese, dove il comfort era una questione di filosofia
25/11/2025 | di Alberto Bonvicini

Già a colpo d’occhio, il modello trasmette la tipica aura “avveniristica” che fece della CX una sorta di astronave in giacca e cravatta. La carrozzeria, lunga e filante, è riprodotta con estrema cura: le proporzioni sono impeccabili e la verniciatura grigio scuro metallizzato è rifinita con precisione. Come da tradizione, il brand francese utilizza la resina, e lo fa con maestria: la superficie è liscia come una carenatura aeronautica, le giunzioni quasi invisibili, e il tetto in nero opaco crea un elegante contrasto con il corpo vettura, evocando le versioni “haut de gamme” dedicate ai capi di Stato e agli industriali d’Oltralpe.

SFOGLIA LA GALLERY

Tipicamente d'Oltralpe

Il frontale è un inno alla razionalità francese: fari trapezoidali incastonati in una calandra nera minimale, con la piccola “double chevron” Citroën al centro. Sul paraurti gli indicatori di direzione sono decorati con un tono arancio realistico, così come l’effetto dei “fari gialli” (obbligatori nella repubblica transalpina fino al 1993) nelle parabole principali e per i fendinebbia supplementari. Le ruote sono una chicca: i cerchi coprimozzo, fedelmente riprodotti con i loro tappi aerodinamici, sono un richiamo diretto all’ossessione Citroën per la fluidità e l’efficienza. La coda tronca, dominata dall’alettone integrato, mantiene quella strana bellezza “geometrica” che solo la scuola di design francese riusciva a concepire. Ben definite le grafiche, con i riflessi nazionalistici per targa e adesivo di nazionalità, e da notare la targhetta ABS - nel 1985 era un plus da evidenziare - sulla parte sinistra. Completano la parte posteriore i paraspruzzi con catarifrangenti e la linguetta in gomma “antistatica”. Sulle vetrature, ampie e di buona trasparenza, troviamo una particolarità molto rara sui modelli in scala: i deflettori, detti anche antiturbo, installati sui finestrini anteriori. Le cromature sottili, le guarnizioni e la minuziosa antenna sul tetto completano i dettagli esterni.

Atmosfera unica

Ma è guardando dentro che questo modello rivela la sua anima. Gli interni color sabbia chiaro, perfettamente modellati, ricreano l’atmosfera ovattata e quasi sospesa della CX vera. Le poltrone sembrano veri divani in pelle con la tipica trama anni Ottanta e poggiatesta integrati. La plancia, avveniristica ieri come oggi, e il volante monorazza sono curati e proporzionati rispetto all’abitacolo. Dettagliato il rivestimento delle portiere e della zona posteriore, con il sontuoso, anche in scala, spazio per le gambe. Si ha la sensazione che da un momento all’altro possa alzarsi e abbassarsi sulle sospensioni idropneumatiche, tipiche della CX: un effetto reso anche dal corretto assetto ribassato, con quella “posa felina” con cui la berlina francese si distingueva da tutto ciò che aveva quattro ruote.

Sguardi agevolati

Visitando la gallery l’occhio cade sul profilo dalla parte del passeggero, con uno di quei dettagli curiosi che raccontano la logica “fuori dagli schemi” della Citroën. La CX Prestige, in particolare nelle versioni di fine carriera come la Phase 2 Turbo, montava due specchietti sul lato destro per un motivo pratico ma anche simbolico. Il primo, quello più vicino al montante del parabrezza, era lo specchietto principale del conducente, regolato per la visibilità standard posteriore. Il secondo, più avanzato e in posizione quasi “anomala”, serviva al passeggero o all’autista per migliorare la visibilità laterale in manovra, specialmente nelle versioni “chauffeur-driven” come la Prestige, pensata per dirigenti e autorità. In altre parole: la CX Prestige era spesso auto con autista, e in Francia, dove queste limousine Citroën erano usate come auto di rappresentanza statale, il secondo specchio serviva a controllare l’angolo cieco e a migliorare la percezione delle dimensioni generose dell’auto nei centri urbani o negli ingressi dei palazzi ufficiali. Una scelta tecnica tanto singolare quanto tipicamente Citroën: pratica, anticonformista e un po’ teatrale. La scala 1:18 permette di contemplarla in tutta serenità senza perdere dettagli importanti. Uscita in duemila esemplari nel 2022, inizia ad essere rara ma in alcuni negozi la si trova ancora tra i 90 ed i 110 euro.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Novembre 2025
Nel numero di novembre, Maserati Mistral, Lotus Esprit e Giorgetto Giugiaro, Fiat 127 vs Renault 5, De Tomaso Guarà, il biplano Caproni Ca.100 a motore Alfa, il nostro Circolo dell'Automobile, i grandi eventi e molto altro ancora
Scopri di più >