Elio Fiorucci, lo stilista milanese dallo stile pop e rivoluzionario scomparso il 20 luglio all'età di 80 anni, si cimentò anche con le automobili. In particolare, nel 1978 trasferì la sua visione su un’Alfa Romeo Giulietta, allestita in esemplare unico per il Salone di Ginevra avvalendosi della collaborazione di due artisti del design: gli architetti Ettore Sottsass e Andrea Branzi. I creativi intervennero sull'estetica della carrozzeria al motto di “Tutto è possibile in una macchina": anche le ruote azzurre e la verniciatura a buccia d'arancia.
Si trattava di vernice opaca antirombo con macchie policrome che sembrava creare un tutt’uno con la superficie della vettura grazie anche alle maniglie, allo specchietto e alle modanature esterne in tinta. A “spezzare” l’aspetto monolitico la fascia continua di colore blu costituita da paraurti (ridisegnati), passaruota e parte bassa delle portiere. Lo stesso blu veniva recuperato anche dagli pneumatici, degli speciali P6 realizzati appositamente da Pirelli. Materiali da arredamento impreziosivano l’interno. A livello strutturale e meccanico la vettura manteneva invece le sue caratteristiche originali.
Allestita presso gli stabilimenti Zagato, la Giulietta “by Fiorucci” non rimase un caso isolato. Sempre in casa Alfa Romeo, infatti, nel 1981 si cimentò anche lo stilista Valentino sulla base dell’Alfasud quattro porte, un’interpretazione meno estrema ma elegante prodotta in circa 4000 pezzi.
Alessandro Barteletti