Quarant’anni dopo, Helmut Dähne è tornato sul luogo del delitto. L’oggi 71enne ex corridore bavarese è tornato sull’Isola di Man in occasione del Classic TT (l’edizione del Tourist Trophy dedicata alle moto d’epoca e modern classic) per celebrare l’ultimo successo di un boxer BMW sul lungo e terribile circuito stradale dell’isola britannica. Oggi come allora, Dähne ha guidato la BMW R 90 S con la quale ha vinto il Production TT del 1976 in coppia con Hans Otto Butenuth (scomparso nel 1997, ndr), per il giro d’onore sul Mountain Course.
UNA VITTORIA DA RICORDARE
Ma perché la vittoria nel Production TT del 1976 rappresenta una pietra miliare nella storia sportiva della Casa dell’elica? Dal 1955 al 1976 per ben 28 volte un motore BMW si era imposto sull’Isola di Man, nella categoria Sidecar. Ma non era abbastanza: l’ultima vittoria di un pilota tedesco su questa strada era di Georg Meier, che si era imposto con una 500 nel 1939, davanti all’altra BMW dell’inglese Jock West.
Nel frattempo, il TT era diventato terreno di caccia quasi esclusivo dei piloti di casa. E BMW era a secco da troppi anni nelle gare per piloti singoli. Il 1976 mise fine a quel digiuno, grazie a una gara perfetta condotta da Dähne e dal suo secondo Butenuth. Dähne era un motociclista esperto: formatosi come meccanico proprio in Bmw, di cui era collaudatore, aveva avuto esperienza come pilota di auto e sulle due ruote aveva vinto 15 volte il campionato tedesco nella categoria Produzione, oltre ad aver già partecipato al TT e ad altre gare di durata come la 200 Miglia di Imola. Insomma, era la persona giusta per portare al successo un boxer bavarese, dimostrandone l’affidabilità e le capacità prestazionali.
RIFORNIMENTO RECORD
La Bmw R 90 S con cui correva Dähne si impose sin dalle prove non solo per la speciale preparazione cui era stata sottoposta alla vigilia, che aveva permesso di risparmiare 30 chilogrammi rispetto alla versione di serie della moto. La tedesca con livrea arancio Daytona vinse anche perché l’equipaggio tedesco, ben coadiuvato dal capo meccanico Helmut Bucher, sperimentò un nuovo e più veloce metodo per il rifornimento carburante e il cambio pilota sul lungo tracciato mannese (oltre 60 chilometri a giro). Accorgimenti che permisero alla R 90 S di imporsi nel TT Production per le moto fino a 1000 cm3 , oltre a conquistare il quinto posto in classifica generale.
VIGILIA DIFFICILE
Eppure non tutto è oro ciò che luccica: la vigilia del TT di quell’anno è stata funestata da molti problemi tecnici, risolti con ingegno e pochi mezzi, come si usava fare allora. Prima si staccò il collettore di aspirazione avvitato sul cilindro destro, che venne aggiustato con un adesivo a due componenti. Poi la centralina andò in tilt e venne sostituita con una di fortuna che il capomeccanico Bucher si era portato dalla Germania. Infine la pioggia, che aveva costretto per tre volte al rinvio della partenza e un improvviso cambiamento delle condizioni meteo che asciugò rapidamente la pista: il che fu una sorta di miracolo perché il team Bmw non aveva con sé un treno di gomme da pioggia…
CAPOLAVORI IN MOSTRA
Oltre alla R 90 S vincitrice nel 1976, gli appassionati potranno osservare allo stand della BMW molte delle moto bavaresi che hanno segnato la più importante corsa stradale al mondo: in mostra anche una R 5 SS del 1937, una R 51 del 1939 e una RS 54, prototipo da corsa del 1954 che già allora raggiunse la velocità massima di 200 km/h.
Marco Gentili