Anche la settima edizione del Gran Premio Terre di Canossa ha entusiasmato concorrenti e pubblico confermandosi una delle migliori gara di regolarità classica del panorama italiano. E non è un caso che la coppia Vesco-Guerini abbia scelto proprio questo evento per prepararsi all’imminente Mille Miglia, trionfando per il quinto anno consecutivo.
La celebre 3 giorni di regolarità ha visto i 106 equipaggi al via di venerdì 21 aprile percorrere 634 km lungo le regioni di Emilia, Liguria e Toscana e affrontare 89 prove cronometrate e una di media. I top driver Vesco-Guerini hanno accumulato solo 204 penalità, mettendo a punto una media di 2,40 a bordo della loto Fiat 508 S Balilla Sport del 1934. Quinto successo in fila per loro al Gran Premio Terre di Canossa, anche se non lo hanno mai dato per scontato. Anzi, i tanti trasferimenti hanno reso questa gara molto impegnativa, perché la concentrazione andava trovata solo in alcuni tratti. Ma una volta trovata, per Andrea Vesco e Andrea Guerini, le prove si sono scandite praticamente da sole. Se poi si aggiunge la loro consolidata intesa ed esperienza, il successo è “quasi” sempre assicurato. Secondi, invece, con 262 punti, Passanante-Pisciotta su Fiat 508 C del 1937, in vantaggio di ben 78 scarti sul team olandese Houtkamp-Houtkamp, terzi alla guida di una Aston Martin 2 Litre Speed Model del 1937.
Hanno poi riconfermato la loro tenacia e bravura, dopo il recente successo alla Winter Race, Montalbano-Vagliani su Fiat 1100-103 del 1955, prime assolute nella tanto ambita Coppa delle Dame, con sole 380 penalità raccolte e una media già da top driver. Un risultato notevole se si pensa che questa ragazzina di soli 22 anni è al suo terzo evento. Con una famiglia di regolaristi alle spalle, tra il padre navigatore e il fratello pilota, ha deciso di percorrere la stessa strada poco dopo la patente, finendo per innamorarsi di questa disciplina. Una passione che è agli inizi, quindi non darà del filo da torcere solo alle altre dame del parterre, ma quasi certamente anche ai migliori "top" del nostro panorama nazionale.
I 135 anni di Cuervo Y Sobrinos
Sponsor principale del Gran Premio Terre di Canossa e novità di questa edizione, la casa orologiaia svizzera Cuervo Y Sobrinos, che per l’occasione è stata rappresentata dal suo presidente Marzio Villa, alla guida di una Ford Thunderbird del 1956, insieme a Maria Cristina Abello. Noto a tutti per la sua vivacità e il suo entusiasmo, Marzio ha scelto proprio questo grande evento per festeggiare un altro importante traguardo: i 135 anni della sua azienda. Un anniversario importante, che lo ha portato a coinvolgere una sessantina dei suoi maggiori clienti provenienti da tutto il mondo, per mostrare loro dal vivo come la sua passione per questo settore, che indubbiamente fa sognare i più, sia strettamente correlata all’altra passione della sua vita, gli orologi appunto.
Location esclusive
Come da tradizione, il Gran Premio Terre di Canossa ha avuto inizio con la cena “stellata”, quest’anno svoltasi all’interno delle sale di Palazzo Ducale a Parma, oggi sede del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, dove a mettere la firma è stato lo chef stellato Michelin, Massimo Spigaroli. Sempre da Parco Ducale sono poi partiti tutti i partecipanti, alla volta della Liguria. Dopo un primo gruppo di prove nella pista di Varano de’ Melegari, le storiche sono risalite lungo la Val di Taro toccando il Castello di Bardi e Borgo Val di Taro. Attraverso il panoramico Passo delle Cento Croci, sono giunte a La Spezia e nel suggestivo Golfo dei Poeti, con l’incantevole borgo marinaro di Portovenere ad accoglierle per la sosta pranzo. Prima di pernottare a Forte dei Marmi, i concorrenti si sono concessi un gelato a Lerici, una delle più belle “cartoline” del nostro Paese, e poi via verso l’ultimo gruppo di prove della giornata, sulla strada di Monte Marcello fino a Punta Bianca, per poi proseguire verso il borgo di Ameglia e Bocca di Magra, per la cena.
Percorsi per veri amatori della guida
La giornata di sabato, invece, ha premiato le strade, davvero meravigliose, percorse per toccare alcune delle più belle città d’arte della Toscana: Pisa e Lucca in primis, separate da un gruppo di prove concatenate sul Monte Serra. Dopo il passaggio sulle antiche mura di Lucca, Patrimonio Unesco, e il pranzo all’interno del Real Collegio, la carovana si è rimessa in moto alla volta della Versilia, prima affrontando altre prove tra i monti della Garfagnana e poi arrivando nella piazza del Duomo di Pietrasanta, la città degli artisti pronta ad accogliere le auto della carovana. Il rientro a Forte dei Marmi e il “beach party” al Bambaissa sono stati un’altra irrinunciabile firma della manifestazione.
Gran finale
Domenica 23 aprile, dal pontile di Forte dei Marmi, aperto per l’occasione, è partita la tappa finale, prima verso le Alpi Apuane e poi sul Passo di Pradarena, il più alto valico carrozzabile dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il pranzo a Carpineti ha reso degnamente omaggio alla protagonista di questa gara evento che, non dimentichiamolo, è Matilde di Canossa. Figuranti in costume medioevale, infatti, hanno ricreato il clima e le emozioni dei tempi della Gran Contessa, con la tipica accoglienza emiliana. Prima dell’arrivo in Piazza della Vittoria, a Reggio Emilia, non sono mancate le tradizionali prove finali sul Ponte di Calatrava. Degno finale di un’altra edizione ben riuscita, merito della macchina organizzativa diretta dalla Scuderia Tricolore di Reggio Emilia e dal suo presidente Luigi Orlandini.
Testo di Himara Bottini, foto di René Photo ed Ezio Giovannelli