Tra le attrazioni del prossimo London Classic Car Show (15-18 febbraio) ne figura una che fungerà da calamita non solo per gli appassionati di auto storiche del Regno Unito: la XJS personalizzata per la sfortunata principessa Diana.
Nome: Jaguar XJS; anno di costruzione, 1983; segni particolari, Lady D a bordo, quasi trent'anni fa. Al volante, per la precisione: alla Principessa del Galles guidare la sua “Jag” piaceva, e a quanto pare il suo bodyguard si ritrovava spesso relegato dalla parte del passeggero. Dietro, nei sedili posteriori, viaggiavano rigorosamente i due principini William e Harry, allora due infanti. Tanto che la loro mamma ha voluto far allestire la cabriolet con due poltroncine esattamente a misura di bambino. Non solo: una parte del tettuccio, corrispondente alla posizione delle loro teste, è fissata in materiale rigido per scongiurare il rischio di far sbalzare via i due pargoli in caso di incidente.
E così, la one-off made in Coventry, che Jaguar – da sempre fornitore ufficiale della Corona – ha realizzato in base alle richieste della principessa, è stata una delle macchine più fotografate degli anni Ottanta. Diana l'ha usata regolarmente dal 1987 al 1991. Poi, quando i baby-sedili si sono fatti troppo piccoli per contenere i due fondoschiena reali, l'ha ceduta, in cambio di un contributo a una causa di beneficenza, alla fondazione Jaguar Heritage Trust.
Adesso, dal 15 al 18 febbraio, i sudditi di Sua Maestà - e non solo - potranno ammirare la singolare XJS da vicino al prossimo London Classic Car Show, la più importante kermesse di auto storiche della capitale britannica. Verrà esposta all'interno dell'area fieristica ExCel, dove si svolgerà la manifestazione, da parte di una delle associazioni di automobilismo storico presenti: l'XJS Club.
Ma quali altre caratteristiche rendono speciale questa sportiva con motore V12 capace di spingersi fino a 240 km/h? All'interno, la pelle è personalizzata e i sedili sono rifiniti con inserti in Harris Tweed. All'esterno la differenza con le XJ-S di serie sta nei quattro fari tondi anteriori, simili a quelli della versione per il mercato americano.
Il colore della carrozzeria in British Racing Green è stato scelto dalla principessa perché doveva fare pendant con la Aston Martin che il marito Carlo, erede al trono d'Inghilterra, aveva comprato da poco. In quel periodo, a metà degli Eighties, la coppia era all’apice della sua popolarità e ancora lontana dalle turbolenze che l'hanno portata a separarsi qualche anno più tardi.
Nel febbraio del 1984 i due coniugi hanno anche visitato lo stabilimento di Browns Lane donando un'ulteriore carica d'energia al morale dei dipendenti Jaguar, che giusto l’anno prima avevano raggiunto il record di produzione di 28mila unità della serie di berline XJ. La sorpresa, poi, nel 1992, è stata il rimpiazzo della XJS con una Mercedes 500SL. Una decisione del tutto controversa che ha portato Diana Spencer a essere il primo membro della Famiglia Reale ad acquistare un'automobile straniera.
Fra le altre highlights del London Classic Car Show di quest'anno, che radunerà diverse monoposto da F1 con cui hanno corso Graham Hill e Michael Schumacher, ci saranno anche la Belva di Torino (Fiat S76 del 1911) e una selezione di auto protagoniste di fughe criminali sul grande schermo, come ad esempio la Mini Cooper S di Michael Caine in “The italian job” (1969).
Non mancheranno poi alcuni celebri habitué dell'evento, tra cui Derek Bell, Jacky Ickx e Martin Donnelly. L'ingresso costa 30 sterline ed è valido anche per l'attiguo salone dell'Historic Motorsport International, dedicato al motorismo del passato e in particolare al Silverstone Classic.
Laura Ferriccioli