Valicando gli appennini la Riunione Motoristica di marzo organizzata da Corrado Lopresto arriva nella Superba, tra rievocazioni del Conte Trossi e l'esclusività elegante dello Yacht Club Italiano. Nella due giorni tappe anche al Porto Antico e tour dei forti sui monti che sovrastano la città.
Dopo la gita di inizio anno al Vittoriale e il pomeriggio modaiolo di giovedì 8 marzo con le auto storiche a luccicare in Via Montenapoleone a Milano le riunioni motoristiche di Corrado Lopresto sono tornate a vedere l'acqua, questa volta non di lago ma di mare.
I 150 km che separano la capitale degli affari dalla città ligure, quella Genova che amava definirsi Superba quando dominava i traffici e l'economia del mediterraneo, sono stati percorsi in parte in autostrada ma anche lungo le curve degli Appennini, uscendo dal percorso autostradale in corrispondenza della Serravalle, da Busalla a Bolzaneto, dove i tornanti si inseguono fino a valicare per aprire lo sguardo sul mare, di solito con pieno sole e una decina di gradi in più della pianura.
Non questa volta però: il meteo poco favorevole, soprattutto per la giornata di Sabato, ha frenato molti possibili partecipanti. Comunque sia, il manipolo di auto storiche (sedici con relativi equipaggi) sono state protagoniste in città, radunate di fronte alla sede dello Yacht Club Italiano, già nel primo pomeriggio di venerdì 9 marzo.
Una location storicamente esclusiva per pochi, con le auto storiche nel parcheggio e all'ingresso che tenevano compagnia a nodi marinari, atti costitutivi e alberi di barche a vela. Equipaggi, ospiti e membri del Club hanno assistito alla dotta conferenza di Adolfo Orsi e Francesco Foppiano sul Conte Carlo Felice Trossi, seguito da una cena in abito scuro obbligatorio.
A proposito del Conte Trossi, personaggio leggendario per la sua abilità di guida e passione per i motori, va ricordato che era legato all'asse Liguria-Piemonte con i discendenti che vanno cercati nella dinastia Sella e in note famiglie genovesi presenti ancora in città. Parlare del Conte e della sua storia, che si in interseca con Quintino Sella, con la Scuderia Ferrari, con i motori stellari e di ispirazione aeronautica, significa rappresentare in modo plastico la passione e la motivazione dietro questo tipo di Reunion. Ovvero, un modo per vivere le classiche a tutto tondo, senza obblighi tipici delle competizioni ma con il piacere di approfondire contaminazioni culturali e luoghi geografici piuttosto che storici.
La due giorni ha toccato anche le aree del Porto Antico, del Galata Museo del Mare dove i partecipanti hanno approfondito la conoscenza con il Sottomarino Nazario Sauro. E' invece stata annullata all'ultimo minuto causa diluvio il tour delle mura fortificate nella giornata di Sabato. Peccato perché qui sta uno dei tocchi di classe di questo evento, ovvero avere incluso nel tour anche un percorso sopra la città solitamente poco noto ai turisti, quello dei forti che sovrastano ancora e un tempo proteggevano il capoluogo ligure, i nomi sono evocativi come i paesaggi e le viste a strapiombo sulla città, Diamante e Sperone solo per citarne due. Si tratta di fortificazioni frutto di una opera durata oltre 1000 anni, sarà per la prossima volta.
E poi ovviamente c'erano le auto, un bel mix di metallo, colore e automobilismo del tempo che fu. Dalla monoposto Monaco Trossi, così avanti nei concetti con la sua trazione anteriore, fino alla Packard Clipper del 1946 appartenuta sempre al Conte e ora della collezione Bulgari. O ancora una Reanult Monoquatre del 1936, una Rolls-Royce Silver Cloud II del 1960 e Jaguar XJ in puro spirito british, una americanissima Pontiac Tran Am del 1978 o una Alfa Romeo Montreal Preserie del 1970. Corrado Lopresto, presente con una Giulia Super TI del 1963, sta già pensando al prossimo raduno, sempre con la stessa formula. In fondo, sempre di passione si tratta.
Luca Pezzoni